Il popolo di Dio é un popolo profetico. Come Gesù
Parrocchia Matrice 1 – 9 Novembre 1989 ore 18,30
Continuiamo a meditare la Parola di Dio che definisce la Chiesa come Popolo di Dio. E noi tutti dobbiamo essere popolo di Dio salvati da Lui, da Lui santificati, da Lui giustificati. Ma questo popolo è un popolo profetico come Gesù, perché va innanzi, nel mondo, per raccontare le meraviglie di Dio.
Abbiamo ascoltato che il nostro Dio è il Dio della vita e la glorificazione di Dio è l’uomo vivente. Il salmo dice: non sono i morti che ti daranno gloria né quelli che scendono agli inferi. La Rivelazione divina non era ancora compiuta.
Il suo compimento è in Gesù Cristo concepito per opera dello Spirito Santo. Quando inizia la vita pubblica, su di lui scende ancora lo Spirito per una manifestazione più evidente: lo Spirito del Padre il quale dice che in lui ripone tutto il suo compiacimento, tutta la sua affettuosità, tutta la sua tenerezza. Da quel momento Gesù, che ha ascoltato il Padre, si reca in tutti i villaggi della Palestina e dice cose belle e cioè: che Dio ci è Padre, che noi siamo figli di questo Padre.
Anche noi come Gesù siamo stati battezzati, come Gesù abbiamo ricevuto lo Spirito, una espressione più forte della presenza dello Spirito Santo in noi. Allora si capisce come noi dobbiamo essere profeti. Il profeta non è colui che dice prima del tempo quello che avverrà. Il profeta, prima di tutto, ascolta la parola di Dio e poi la dice a tutto il popolo di Israele, ai capi, agli anziani, ai bambini.
Insisto. Il profeta annunciato da tutto l’Antico Testamento, è Gesù Cristo. Il profeta Gesù Cristo dice: non sono venuto da me stesso. Mi ha mandato il Padre ed ho ascoltato tutte le sue parole. E durante tutta la sua vita fino al momento della sua ascensione al cielo ha continuato a raccontare le meraviglie di Dio e le sue grandezze. Soprattutto ha dimostrato la sua bontà.
Noi quindi che abbiamo ricevuto lo stesso Spirito di Gesù siamo profeti non per dire quello che accadrà domani, ma per dire oggi e in ogni momento la parola di Dio che ascoltiamo. Fortunati noi che, abbiamo il dono di ascoltare questa parola, sovente, almeno tutte le domeniche e, qui nella vostra parrocchia, veramente si annuncia la parola della Sacra Scrittura. Non si dicono altre parole. Quello che noi ascoltiamo e meditiamo lo dobbiamo dire anche agli altri. Lo dobbiamo dire a tutti senza lasciarci trattenere da nessun riguardo.
La parola di Dio è la Parola di Dio! E Dio è il Signore. Chi dobbiamo ascoltare?
Oggi ci sono tante voci che giungono a noi, che arrivano a noi attraverso i nostri occhi più che attraverso il nostro udito ma sono parole vane! Paolo dice di non lasciarci confondere da tutte queste parole, perché le parole del Vangelo sono uniche, sono quelle proferite da Gesù e che noi dobbiamo raccontare agli altri. Grazie a Dio, come ho già ricordato, in mezzo a noi ci sono tanti catechisti ed esercitano nella chiesa proprio questa azione profetica perché insegnano ai piccoli e anche agli adulti ciò che ha detto il Signore e ciò che dice anche oggi.
Il Signore non ha parlato in una orrida regione ma ha parlato a “tu per tu” con tutti e noi le parole di Dio le dobbiamo ripetere dovunque ma soprattutto in casa, in particolare alle generazioni che crescono. Questo è compito di tutti i componenti del popolo di Dio ma lo è in particolare in virtù del sacramento del matrimonio perché, anche in questo caso, l’unione che avviene tra marito e moglie, il così detto volersi bene non è opera dell’istinto, ma bisogna volersi bene nello spirito.
E’ lo Spirito che dà la grazia proprio ai genitori di insegnare le parole del Signore: insegnare loro a pregare, a leggere insieme qualche pagina del Vangelo. In questo modo i genitori, sempre per la grazia del sacramento del matrimonio che è un sacramento, che è un mezzo di grazia, che é un mezzo di comunicazione dello Spirito, hanno questa particolare facoltà di istruire nella fede i loro figli. So che questo tra voi avviene abbastanza sovente, ma pensiamo che tutti siamo popolo di Dio.
Oggi come sempre quasi tutto si richiede dal vescovo e principalmente dal sacerdote che sta in mezzo a noi. Ma, anche se il Vescovo e il Sacerdote si mettono al vostro servizio con la predicazione, con l’amministrazione dei sacramenti soprattutto della Eucaristia che è la fonte e il culmine della grazia del Signore, il laico deve compiere il suo dovere. Noi siamo al vostro servizio, ma tutti insieme siamo popolo di Dio. Tutti insieme, ognuno con sua responsabilità: noi la nostra e voi la vostra, dobbiamo continuare ad annunziare al mondo il Vangelo di Gesù Cristo.
E’ così che tutti, ognuno al suo posto, tutti siamo veramente profeti.
Parrocchia Matrice 1 – 9 Novembre 1989 ore 18,30, Domenica 5-11-89
OM 713 Fasano 89