Settimana dei Giovani a Cisternino 1967 – 5ª sera
poi in modo definitivo e completo nel Figlio suo che si fa uomo
e rimane con noi nella Chiesa
Il primo rilievo che possiamo fare delle considerazioni che ci hanno interessato é questo:
+l’oggetto della Religione non sono delle verità teoriche,
+ é un fatto più importante, più grandioso che si identifica con l’esistenza stessa dell’universo e,
+ con l’esistenza, del fatto più rimarchevole di tutta la storia dell’umanità,
+ e siamo al fatto della Creazione,
+ siamo al fatto storico del Cristianesimo,
+ fatti che ci riguardano, di cui noi siamo i portatori.
+ Il fatto della Creazione.
Noi siamo inseriti vivamente nella creazione, siamo parte della creazione, siamo la parte più espressiva di tutta la creazione, la parte più importante di tutto il creato, di tutto l’universo.
+ La storia.
ristoNoi contiamo gli anni della nostra storia, tutto il mondo pressappoco conta gli anni dalla venuta di Nostro Signore Gesù Cristo . La venuta di Nostro Signore Gesù Cristo ha cambiato la faccia della terra, ha cambiato certamente l’andamento degli avvenimenti che si sono svolti sulla faccia della terra, ma forse, non siamo inseriti in questo fatto, come siamo inseriti nella vitalità stessa che Gesù é venuto a portare sulla terra, e che si esprime, si comunica, si trova nella Chiesa.
Ecco, Dio si manifesta attraverso la creazione, attraverso il Suo Figlio Unigenito che oggi vive e opera, parla e agisce, salva il mondo nella Chiesa, per mezzo della Chiesa, con la Chiesa.
Ricordate il primo incontro, quando abbiamo letto sulla cartolina quel titolo: “Noi due”?.
+ C’é un altro al di là della nostra persona,
+ c’é un altro che non é come le persone che incontriamo tutti i giorni,
+ ma é infinitamente più grande, più potente, più saggio, più buono,
+ il cui pensiero e la cui azione, il cui amore terminano alla nostra persona
+ e si esprime , l’amore di Dio, prima di tutto col creato, con l’universo, al cui centro o al cui vertice Dio pone noi;
+ come siamo al vertice dei Suoi pensieri, delle Sue azioni, del Suo amore così siamo al vertice della creazione, perché, questo universo immenso che possiamo chiamare infinito, possa avere una mente,
+ e noi siamo la mente dell’universo.
+ Sentirci in questo compito, in questa funzione: la mente dell’universo noi siamo!
+E’ inutile che nell’universo ci sia il sole, il calore, gli alimenti tutto quello che voi volete, se non ci fosse l’uomo che capisce, se non ci fosse l’uomo che sa, se non ci fosse l’uomo che sceglie, che imprime un moto, non il moto fisico ma il moto del pensiero, della volontà, il moto dell’amore a tutto questo creato con cui Dio si manifesta a noi.
+ Al centro Dio pone noi, per cui, il creato da Dio, é stato fatto per noi.
+ Tutta la parte utilitaria del creato é per noi, a Dio non serve nulla,
+ Dio vuole solo una risposta,
+ la risposta che può dare solo la nostra mente, il nostro cuore e abbiamo detto: : “Tu sei veramente il Creatore, sei veramente potente, sei veramente saggio e buono, tu veramente devi stare al primo posto” e ,poi non darglielo il primo posto non è dare una risposta a Dio
+ E’ la più grande delusione che possiamo procurare a Dio,
é la più grande ingratitudine che possiamo portare dinanzi a Dio,
é spegnere la luce della nostra ragione,
é sottoporre la nostra volontà al peso delle creature e non innalzarla verso l’amore di Dio.
+Il peccato é questo fatto: Dio si esprime con la creazione, ci porta al vertice della creazione, ci dà la mente e la libertà della volontà chiamandoci a partecipare alla sua vita, alla sua felicità e noi diciamo “no”, preferiamo le creature, preferiamo chi é meno grande, chi é meno potente, chi é meno saggio, chi é meno buono,chi é irragionevole.
+ Abbiamo detto: l’amore di Dio non si arresta dinanzi alla nostra ingratitudine e manda il Suo Figlio Unigenito su questa terra e Gesù viene,
+il Figlio di Dio fatto Uomo per salvare gli uomini, viene e abbiamo cercato di precisare il significato di “salvezza degli uomini”,
+ come Cristo sia il salvatore degli uomini che viene a salvarci in quanto ci rivela la capacità di capire Dio nel mondo, di scoprire Dio nel mondo, di rispettare Dio nel mondo,
+ viene a salvarci nel senso di dare a noi la capacità di scegliere dalla parte di Dio, di mettere Dio al Suo posto, di stare noi dinanzi a Dio al nostro posto.
+ Ecco la salvezza che ci viene dagli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo, dagli esempi della vita di nostro Signore Gesù Cristo, dalla vitalità che Gesù Cristo comunica alle anime nostre attraverso i Santi Sacramenti, attraverso la comunicazione della vita soprannaturale, della vita della grazia.
+ Quindi abbiamo concepito un minimo di idee di ciò che é il cristianesimo e colui che accoglierà il pensiero, il modo di pensare, il giudizio di nostro signore NSGC sulle cose e colui che segue Nostro Signore Gesù Cristo nella ricerca della volontà del Padre, nel fare la volontà di Dio é il cristiano, ecco il cristiano, ecco l’uomo come é voluto da Nostro Signore Gesù Cristo.
+ S. Paolo dice: “esprimiamo questo uomo perfetto il Cristo Signore Nostro” esprimere in modo perfetto come deve essere nostro Signore Gesù Cristo,
– cioè l’uomo che usa veramente la sua ragione perché la tiene illuminata dalla luce che viene da Gesù,
– l’uomo che tiene libera la propria volontà e la dirige ordinatamente sull’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo,
– l’uomo che é rinnovato, che é fortificato con la nuova energia soprannaturale che gli comunica la vita stessa di nostro Signore Gesù Cristo, quella vita che Gesù é venuto a portare su questa terra
+E abbiamo detto, l’insegnamento di Gesù, la direzione che noi dobbiamo dare alla nostra vita, secondo gli esempi di Nostro Signore Gesù Cristo, li troviamo nella Chiesa.
+ La Chiesa da non confondersi con certi atteggiamenti chiesistici di noi italiani, ma la Chiesa da guardarsi com’é,
come l’ ha voluta Nostro Signore Gesù Cristo,
come l’ha instaurata Nostro Signore Gesù Cristo,
come l’ha praticata Nostro Signore Gesù Cristo,
perché la Chiesa nasce con Gesù,
si sviluppa con la vita pubblica Nostro Signore Gesù Cristo,
ha il suo battesimo di fuoco a Pentecoste
e si sparge in tutte le parti della terra proprio per il mandato di Nostro Signore Gesù Cristo.
Noi formiamo la Chiesa.
Tutti noi siamo la Chiesa.
E, allora, si impone una conclusione.
Ritorniamo alla cartolina, al primo titolo della cartolina.
Dunque, abbiamo visto chi é l’altro:
+ é Dio che viene a noi per la Creazione,
+ in modo definitivo e completo col Suo Figlio che si fa Uomo,
+ rimane con noi nella Chiesa
per essere luce per la nostra intelligenza,
per essere amore per il nostro cuore,
per essere forza per la nostra volontà,
per essere energia per la nostra vita.
+ Noi che cosa diremo a Dio? “Noi due”.?
L’altro l’abbiamo visto chi é, che cosa ha fatto, abbiamo visto che cosa vuole, abbiamo visto che é giusto ciò che Egli ha fatto, ciò che Egli vuole, é ragionevole e doveroso, adesso la risposta nostra qual é?
Io vorrei riassumere la risposta che dobbiamo dare a Dio con una semplice parola: la Fede.
La risposta nostra da darsi a Dio, a Gesù Cristo, alla Chiesa é la fede.
+Che cosa vuol dire la fede?
– La Fede é accogliere la parola di Dio come si manifesta nel mondo,
– la fede é avere fiducia in Dio che si rivolge a noi nel mondo,
– la fede é ubbidire, sottomettersi, seguire Dio come si manifesta nel mondo. Tre cose dunque.
La fede é accogliere la parola di Dio.
Guardate che non dico la parola della Chiesa, dico la parola di Gesù Cristo, dico la parola di Dio, perché Dio parla. Tutto, dal linguaggio della creazione che sta intorno a noi, dal linguaggio dell’Incarnazione al linguaggio della Chiesa.
– E’ Dio che parla per mezzo delle stelle, dei fiori, degli uccelli, degli oceani e dei mari:
– é Dio che parla per mezzo dei Suoi Profeti,
– é Dio che parla per mezzo del Suo Figlio Unigenito Nostro Signore Gesù Cristo,
– é Dio che continua a parlare in quelli che Gesù ha mandato per il mondo perché dicessero la Sua parola fino alla consumazione dei secoli.
C’é la Parola di Dio.
A chi si rivolge?
Si rivolge alla nostra mente, alla nostra persona.
Si rivolge ad ognuno di noi la Parola di Dio.
Ecco il fatto più importante, più essenziale, il primo fatto innanzi a cui noi ci troviamo, appena la nostra ragione si apre è questo:
Dio che parla,
Dio che dice il suo pensiero,
Dio che manifesta ciò che porta dentro di se per noi,
Dio che dice chi é Lui,
chi siamo noi,
perché noi ci siamo,
che cosa dobbiamo fare in questa vita,
quale é lo scopo della nostra esistenza.
Ecco la parola di Dio che noi dobbiamo accogliere nella nostra vita, nella nostra persona.
Non é una lezione da imparare, no, Dio non parla sui banchi della scuola o della chiesa.
Dio é presente sempre e ci parla della nostra vita, insisto, sullo scopo della nostra vita.
Noi finiamo di sentirci religiosi solo se andiamo in chiesa e prendiamo l’acqua benedetta. Sentiamo di essere religiosi solo se prendiamo la corona del Rosario in mano. No.
Dipendenti da Dio, rivolti a Dio, bisognosi di Dio Lo siamo sempre!
Lo siamo sempre e religiosi dobbiamo essere!
E la religione nostra, dobbiamo esprimerla soprattutto col senso che diamo alla nostra vita.
I bambini piccoli ci sanno rispondere che noi siamo stati creati per “conoscere, amare, servire Dio”. Quando è che noi facciamo queste cose? Quando é? Ci sono stati anni in cui siamo andati a scuola, ci sono ore dedicate a fare quando un lavoro o qualcosa d’altro? Quando dedicate un po’ del vostro tempo, un po’ della vostra giornata a conoscere, amare, servire Dio?
Ragazzi, siamo stati creati per questo.
Quando lo facciamo questo mestiere di conoscere, amare, servire Dio che é lo scopo della nostra esistenza?
Non vi pare che ci sia una astrazione, cioè, un distacco grandissimo tra ciò che abbiamo imparato al catechismo e ciò che facciamo nella vita quotidiana?
E, non vi pare che questo distacco derivi dal fatto che noi in quel momento, forse perché eravamo piccoli, non abbiamo capito il significato di “conoscere, amare, servire il Signore?
Non é stare sui libri continuamente “conoscere, amare, servire Dio”. Non é stare dinanzi a una immagine e dire: “Dolce Cuor del mio Gesù”. Amare Dio e servire Dio non é prendere la cappa dei Confratelli, o la candela e andare in processione!
Conoscere, amare, servire Dio deve essere il mestiere della nostra vita di tutti i giorni, della nostra esistenza, deve essere il senso che noi diamo alla nostra giornata.
Conoscere Dio.
Conoscere Dio ha significato di riconoscerlo Dio, di ammetterlo Dio, di tenerlo presente Dio.
Dio é Dio.
E’ tanto presente nel Tabernacolo, nel santissimo sacramento dell’Eucaristia come é presente nei campi, nella vostra bottega, nelle strade, nelle chiese.
Conoscere Dio é riconoscere che Lui c’é,
é tenere presente che c’é
è pensare che c’é,
è pensare che Egli é con me,
é pensare che Egli mi segue, entra nel mio essere, nella mia vita.
Ecco, riconoscere Dio, tenere presente l’insegnamento di Dio, è ciò che vuole dirci Dio col linguaggio di tutto l’universo creato, di tutto l’universo soprannaturale che é Antico e Nuovo Testamento.
La Chiesa.
Ecco, avere fede significa accogliere la parola di Dio che ci fa intendere che noi dobbiamo conoscerlo, amarlo, servirlo.
Conoscere Dio, è tenere presente che Egli é dovunque con la Sua grandezza, con la sua santità, con la sua bontà, con la sua saggezza, col suo amore. E, come quando si ama una persona si fa di tutto per tenerla contenta, così dobbiamo tenere contento Dio.
E quindi, amare Dio non é soltanto quando si va in chiesa, ma quando si ubbidisce al papà!
Ecco che noi intendiamo la religione e la funzione nostra nel mondo.
Compiere il proprio dovere é amare Dio.
Rispettare i nostri genitori é amare Dio.
Faccio un atto di ubbidienza? Faccio un atto di amore di Dio.
Vado a fare il mio dovere? Ma devo andare a scuola a studiare sui libri?
Eh! Questo diventa un atto di amore di Dio, perché Dio ha disposto le cose in modo tale che, il mio dovere, in quel momento sia quello dello studio. Questo é amore di Dio.
Non é andare in chiesa e dire: o Signore, o Signore. Gesù ha detto: “Non chi dice: Signore, Signore entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che farà la volontà del Padre mio”
Ecco la nostra vita che si incontra col pensiero di Dio, il nostro pensiero che capisce lo scopo della vita: di conoscere Dio, di amare Dio, di servire Dio.
Il servizio di Dio nel mondo.
Prima di essere confratelli siamo uomini, prima di essere associati non so a quale associazione, noi siamo creature, noi siamo uomini e, il servizio di Dio, lo dobbiamo fare nel mondo, nell’universo, nella nostra casa, nel nostro mestiere, nella nostra professione.
E’ così il servizio di Dio.
Il mondo é stato dissacrato, il mondo é stato laicizzato e non si vuol più capire che é necessaria una consacrazione del mondo, non tanto perché i Vescovi consacrano una Diocesi o l’Italia. Ma,
+ se non ci sono i papà che consacrano le famiglie, nel senso di viverle cristianamente le famiglie,
+ se non ci sono i figli che consacrano il mondo nella devozione e nel rispetto ai loro genitori,
+ se non ci sono artigiani, artisti, operai, professionisti che rendono cristiana la loro professione, che rendono cristiano il loro lavoro,
+ non c’é la consacrazione del mondo.
Cioè, il mondo creato da Dio non ritorna a Dio, ed é essenziale che il mondo creato da Dio ritorni a Dio, se non per il servizio di Dio che noi compiamo nel posto in cui ognuno di noi si trova: o a fare il Vescovo, o il professionista, o l’operaio.
Là, al nostro posto, a compiere il nostro dovere, questo é servire Dio.
Accogliere il pensiero di Dio, avere fiducia nella parola di Dio.
Chi c’è al mondo che ha fiducia nella parola di Dio?
Tutti viviamo di fiducia in qualcuno. Ci sono quelli che hanno fiducia nella pubblicità, hanno fiducia nell’economia, nel commercio, nell’arte, nella professione. Tutti atti di fiducia!
Ma chi ha fiducia in Gesù Cristo nel senso di impostare tutta la propria vita sulla parola di Gesù Cristo?
Chi ha fiducia in nostro Signore, chi consulta Gesù Cristo prima di andare a consultare non so chi?
Consultare Gesù Cristo!
Che cosa ne pensa Gesù Cristo, che cosa mi direbbe Gesù Cristo?
Voi siete più o meno tutti, alla vigilia magari di impegnarvi nella vita con una ragazza. Chi consultate? Il capriccio vostro, il gusto vostro? Possono essere anche elementi buoni, il vostro giudizio, i vostri sentimenti, ma prima voi dovete consultare Nostro Signore Gesù Cristo.
Guardate che Gesù l’ ha santificato il matrimonio col sacrificio della Croce, l’ ha santificato questo stato di vita, che si inizia e dà uno scopo definitivo, immediato, alla propria esistenza.
Quando é cristiano il matrimonio?
Perché si va in chiesa a sposarsi?
Perché si fanno accendere tante candele?
Perché si compra la Madonna da mettere sopra il letto?
Ma, che cristiano sarà il matrimonio, quando questa decisione, non é stata presa con la fiducia nelle parole di nostro Signore Gesù Cristo?
Nei valori che, nel matrimonio, ha santificato nostro Signore Gesù Cristo?
Con gli scopi che al matrimonio ha dato Dio e che Gesù Cristo con la Sua Grazia ha reso cosi?
La fiducia in Nostro Signore Gesù Cristo ubbidire alla parola di Dio!
Noi siamo nella condizione di ubbidire a tante cose: al mondo, alla gente che ci sta attorno. E se non facciamo quello che ci dicono poi ridono, e allora ubbidiamo! Poi c’é la moda. Poi ci siete voi con voi stessi a cui tante volte si ubbidisce.
Dio ci ha fatto perché dominassimo. No?
Si ubbidisce! Non si vuole ubbidire a Dio e si finisce per ubbidire alle creature!
Diciamo no, al servizio di Dio e serviamo le creature.
Ebbene, la nostra fede si deve esprimere nell’ubbidienza nostra che dobbiamo al Signore!
Non so chi ha lavorato prima del 1964 queste lezioni delle settimane dei giovani, dattiloscritte sono conservate dal vescovo