Prima dell’Omelia di Mons. Vescovo, il Rev.mo Can. D. Stefano Loparco, Arciprete del Capitolo Cattedrale, a nome dello stesso Capitolo, dei Parroci e di tutto il Clero leggeva il seguente indirizzo:
Eccellenza,
ci sentiamo in questo momento tutti stretti intorno a V. E. per porgerle filialmente, qui, vicino all’altare del Signore, gli auguri per il suo onomastico.
Ma la gioia di questo momento, ripetutasi qui per tanti anni, non può non essere attenuata dalla mestizia di una separazione che copre di un velo di tristezza il cuore di ogni sacerdote e di ogni fedele di questa nostra Diocesi.
Riandando al momento solenne del suo ingresso in Monopoli, mentre più vivo si sente il contrasto tra quel lontano giorno e oggi, più evidente appare come questa giornata sia l’epilogo di quell’inizio e la risposta agli interrogativi ansiosi che tutti ci ponevamo in quel giorno: cosa farà il nuovo Vescovo? Quale sarà il suo programma? Quale impulso di azione un Vescovo così giovane vorrà dare alla vita religiosa della nostra Diocesi?
Oggi le risposte ci sono, e chiare.
La rinascita delle attività catechistiche;
lo sviluppo ordinato e costante della vita liturgica in tutti i fedeli, ancor prima che il Concilio operasse una svolta in tutta la Chiesa, e per cui la nostra Diocesi è balzata all’avanguardia e si è imposta all’ammirazione in tutta la Puglia e fuori;
lo sprone costante a tutti i sacerdoti nelle loro attività apostoliche;
la presenza continua e disinteressata di V.E., richiesta o non richiesta, sollecitata o spontanea, ma sempre gradita, dovunque sperava potesse operare del bene, soprattutto fra i giovani;
il continuo aiuto ai bisognosi dato con cuore aperto e magnanimo, con mano larga e discreta, anche se a taluno, che non vedeva, potrà essere sembrato il contrario;
il meglio della sua vita sacerdotale, i suoi anni più validi per maturità ed energie, spesi generosamente in mezzo a noi e per noi;
tutto sta a testimoniare efficacemente che le attese suscitate alla sua venuta fra noi non sono state deluse.
E noi gliene diamo atto e gliene siamo immensamente grati.
Forse ci siamo resi poco conto del tesoro che avevamo, anche quando gente estranea ce lo invidiava, e forse ce ne accorgeremo solo in seguito, quando non ci resterà altro che vivere nel clima, secondo il tono, seguendo la scia che i suoi insegnamenti di padre e di pastore, sempre buono, anche se talora burbero, han lasciato in noi.
A nome di tutti, del Clero in particolare, del Rev.mo Capitolo Cattedrale, del Collegio dei Parroci, dei Sacerdoti e Religiosi tutti, esprimo il grazie più sincero e presento le più umili scuse se talvolta la nostra adesione alle sue direttive non è stata proporzionata ai suoi sforzi e ai suoi desideri.
E’ anche questo umano, anche se non sempre, purtroppo, cristiano e sacerdotale.
Ma siamo sicuri che la larghezza del suo cuore di padre ci avrà, come sempre, perdonati.
Grazie, Padre! Le saremo vicino col cuore, con la preghiera e col ricordo.
Dal registratore e non stampato:
Ci permettiamo perciò, Clero, associazioni, di offrirle una riproduzione dell’immagine della Madonna della Madia.
Preghiamo di accoglierla come espressione dei nostri sentimenti di filiale devozione e perché serva da legame ideale fra vostra eccellenza e i fedeli tutti della nostra diocesi.
E mentre da Dio onnipotente invochiamo ogni grazia per il suo ministero nel suo nuovo non facile campo di lavoro, alla madonna santissima della Madia chiediamo, e ritorneremo a chiedere, che continui ad essere mamma di chi per tanti anni h a ritenuto grande onore essere il primo e più devoto dei fedeli.
Per rendere più vivo e continuo questo ricordo, Clero e fedeli tutti della Diocesi ci permettiamo di offrirle una riproduzione artistica dell’immagine della Madonna della Madia che sia segno perenne di questa comunione di animi, anche quando molti chilometri ci terranno fisicamente lontani.
E mentre da Dio Onnipotente invochiamo ogni grazia per il suo ministero nel suo nuovo, non facile campo di lavoro, alla Madonna SS. della Madia chiediamo e continueremo a chiedere che continui ad essere Mamma di chi, per tanti anni, ha ritenuto grande onore essere il primo e più devoto dei suoi figli.
dal Bollettino Diocesano di Monopoli Novembre – Dicembre 1967
e dal registratore, bobina IV, cassetta 12