che ci viene incontro col linguaggio del Suo amore,
espresso attraverso tutto il creato?
Terza sera nella settimana per le giovani di Cisternino
Ieri sera abbiamo dato uno sguardo, svelto svelto, alla prima manifestazione e dimostrazione dell’ amore che Dio ci porta nella Creazione, dove Egli manifesta se stesso a noi, esseri capaci di intenderlo e capaci di rispondergli.
Abbiamo visto che Egli crea, tutta la creazione, e la mette a nostra disposizione. Lui non ha bisogno di nulla. Tutto l’aspetto, tutta la parte utilitaristica della creazione Dio la mette a nostra disposizione. Tutto per noi, tutto al nostro servizio .
Lui che cosa chiede? Chiede soltanto che noi, dal momento che siamo capaci di capirlo, Lo capiamo. Dio chiede di essere capito. Una cosa sola!
Vi ricordate, a Roma, nella Chiesa di S. Pietro in Vincoli esiste il capolavoro della scultura, il Mosé scolpito dal grande Michelangelo. Si racconta che, quando ha terminato questa statua, che veramente é parlante, ha un aspetto così maestoso, così solenne, così espressivo …. e Michelangelo si dice che abbia buttato il martello contro il ginocchio di quella statua esclamando: “Perché non parli?” – Come dire: io ti ho creata, ti ho pensata nella mia mente, ti ho studiata, ti ho sbozzata dal masso, ti ho rivelata, perché sei qui proprio come ti ho pensata, sei qui nell’ espressione più viva e non dici nulla: tanta fatica per eseguirti, tanto tormento per pensarti, tanto desiderio di poterti contemplare e tu non dici nulla!
Guardate, la situazione di Dio che crea qualche cosa di più perfetto del Mosé, che crea il mondo, che crea l’universo, che crea l’uomo ma, l’uomo capace di rispondere e capace di capire, e, se l’uomo non risponde a Dio, se l’uomo non capisce Dio, l’ammette sì o no, la grande delusione giustificatissima di Dio che non ricava nulla dalla opera stupenda della Sua creazione?
Lui ci impegna tanto amore, il Suo amore infinito, per manifestarsi bene per noi e non Gli diciamo nulla. Capite questa situazione di Dio? Capitela, perché a volte la religione noi la comprendiamo sotto altri aspetti: é qui l’aspetto buono, l’aspetto giusto. Dio crea il cielo e la terra, e tutto ciò che abita il cielo e la terra e il mare, crea tutte le cose stupende, meravigliose per noi, e noi non Gli rispondiamo, e noi non Gli diciamo nulla !
Questa é la situazione di Dio. Questa é la nostra situazione. Rispondiamo o non rispondiamo. E’ giusto o non é giusto che noi rispondiamo a Dio che ci viene incontro col linguaggio del Suo amore, espresso attraverso tutto il creato? E’ giusto o no che noi rispondiarno? Guardate, io vi dico la risposta quale dovrebbe essere e quale é stata di fatto.
Quale dovrebbe essere la risposta della creatura umana, di noi esseri capaci di capire, di noi a cui si rivolge il linguaggio di tutto il creato?
Capire Dio.
Tutta la Religione, tutta la morale, tutte le preghiere, tutti i Sacramenti, tutte le Messe, o entrano nella nostra risposta a Dio oppure sono delle parole inutili che non valgono niente, sono parole senza significato. O la nostra vita é una risposta a Dio o, altrimenti, é un fallimento, é un tradimento.
La nostra risposta a Dio: capire Dio.
Qualcuno può essere preso da un pensiero, piccino piccino, devo passare la mia vita per essere come dovrei essere dovrei star sempre lì….
Capire Dio, capire Dio, capire Dio!
Io devo capirlo Dio quando vado per la strada,
quando mi inginocchio in Chiesa,
quando sto con la mia mamma o col fidanzato.
Capirlo sempre Dio,cioé
capire Dio Creatore di tutto, autore di tutto,
capire che Dio é il primo, che Dio dovrebbe essere il primo in tutto, e allora la mia vita deve essere un impegno a rispondere a Dio nel senso di capirlo, cercando di scoprirlo il Signore.
il Signore mi ha dato gli occhi, le orecchie, il gusto; il Signore mi ha dato un cuore, soprattutto mi ha dato una intelligenza. Io devo scoprire il Signore.
“Dov’é il mio Signore?
Devo cercarlo il mio Signore”, scoprirlo!
Noi dobbiamo capirLo il Signore capire ciò che ha fatto, capire per chi ha fatto tutto ciò che esiste, capire come ci ha fatto. Lui ci capisce e come ci capisce! E noi dobbiamo capire Lui e, dopo averlo capito come si manifesta nella Creazione, come si manifesta ancor meglio, lo vedremo, nella Redenzione.
Ma, almeno nella Creazione, capirlo Dio, nella Sua grandezza, nella Sua potenza, nella sua saggezza, nella sua bontà e nella sua bellezza.
Capirlo Iddio e rispettarlo Iddio
Ma, se Dio e il più grande,
se Dio é il più potente,
se Dio é il più saggio
se é il più buono e il più bello,
io devo avere rispetto per Lui.
Ma, rispettarlo non solo quando entri chiesa e ti metti il velo, ma rispettarlo qui perché Dio é operante dovunque, Dio é presente dovunque e non perché la suora ha scritto sul muro: “Dio ti vede!” Dio é presente con la sua azione, col suo essere, con la sua mente, con la sua intelligenza, con la sua bontà in tutto il creato. Dio non sta in quella cascina o sopra il cielo. Dio é dovunque. Allora io devo rispettarlo Dio, devo stare davanti a Lui come la sua creatura, come un “piccolo” sta davanti a un grande: un grande buono, infinitamente amorevole. Ecco la Religione.
Che cos’é mai la religione di quelli che vanno intorno bestemmiando e poi vanno in chiesa a dire le preghiere? Il Signore é anche nella vigna. Non é necessario andarlo a cercare nelle chiese! Il Signore va rispettato soprattutto là, nella bottega dove lavori, nella casa dove abiti. La chiesa sarà un luogo più raccolto, più adatto per pregare, ma Dio é presente dovunque e devo stare davanti a Lui come un figlio sta davanti al padre.
Non é un padre nervoso, il nostro Dio, che pretende sempre che stiamo con le mani in mano, sull’attenti. No. Possiamo stare così,con tutta naturalezza, così come ci ha creato Lui che sa come siamo.
Rispettare Dio, quindi, tenerlo al suo posto, Dio, nella nostra vita. Dio non é solo in casa nostra o nella nostra chiesa, ma é nella nostra vita, cioè, nella nostra persona. Tenerlo al suo posto nella nostra persona. Ci sono molte di voi che hanno fatto la consacrazione della famiglia al Sacro Cuore, alla Madonna e tengono al primo posto il quadro del Sacro Cuore, della Madonna nella loro casa. Tutte cose buone, sante, ma devono essere l’indice esterno di qualche cosa che esiste nell’intimo dell’anima vostra.
Il Signore é il più grande, é il più saggio, é il più potente, é il più buono, é il più bello. Ma che posto gli date? Che posto deve avere Dio? E’ il più grande, il più saggio, il più buono, il più bello: che posto Gli diamo?
Il primo posto, notate, non nel salotto o nell’atrio, o nella camera da letto. Il primo posto qui … il primo posto nei pensieri!
Vedete, tra tutte le persone che circolano nella nostra mente, chi é che tiene il primo posto? Nei pensieri, nelle preoccupazioni , Dio deve avere il primo posto. Nei nostri sentimenti, nei nostri affetti deve avere il primo posto. Solo questa é Religione, tutto il resto minaccia di essere superstizione!
Al primo posto nei nostri affetti.
Potete dire: io sento più affetto….
Non é questione di sentimento la religione. Si capisce che una mamma sentirà più tenerezza davanti al suo bambino, anche se é disposta a sacrificarlo piuttosto che diventi cattivo. Non é questione di sensibilità, ma nell’affetto, nella volontà, nel desiderio il primo posto é di Dio. Ammettiamo che il primo posto lo tenga il papà la mamma. Se prima del papà non ci sta Dio non ci stanno bene né il papà, né la mamma, né il fidanzato ……..
Se non c’é il fondamento di Dio, se non c’é il rispetto per Dio lui non rispetterà voi, e voi non rispetterete lui . In qualunque momento, se non c’é Dio al primo posto… Guardate, sarei contento di venire per quindici sere qui ,inutilmente per tutte le altre cose, ma almeno utilmente per questa raccomandazione che vi faccio: se siete capaci di tenere Dio al primo posto, e nella mente, e nei pensieri, e nelle preoccupazioni, e nel cuore, e nei sentimenti, e negli affetti – sentite che cosa dice il Vescovo vostro – vi dispenso da tutte le Messe, da tutte le Comunioni, dall’osservare tutti e dieci i Comandamenti della legge di Dio, ma tenete Dio al primo posto, tenete Dio al primo posto.
Questo, e solo questo, é la Religione.
Tutto il resto: la Messa, la Comunione, ecc. é una manifestazione di questo fondamento di cui stiamo parlando.
Ma voi sapete che non ci credereste che quello é un albero, quello che sta davanti voi, quando sapeste che gli hanno tagliato le radici. A casa vostra per Natale vi portate un bel pino per metterci sopra gli addobbi. Ebbene, quel pino é senza radici: é un bel pino, ci può stare quindici giorni, sembra tanto bello, ci credete voi che quel pino cresca? Che diventi grande, grande, quando sapete che non ha le radici?
Così vedete, la Messa, la Comunione, la Confessione, i 13 martedì in onore di S. Antonio: fronde, fronde se non hanno la radice che li tenga a posto!
E quindi ecco l’altra conseguenza: avere fiducia in Dio.
Stiamo parlando della risposta che dobbiamo dare a Dio, nostro Creatore: avere fiducia in lui, in lui che é stato capace di creare tutto l’universo, che é stato capace di fare la vita nostra, di fare la nostra persona. Ma pensate, tutti gli scienziati di tutto il mondo, non sono capaci di fare un piede nostro, e Dio ci crea da tutti i secoli perfetti, se non ci deformiamo col peccato.
Ci ha fatto Lui e, noi dobbiamo avere fiducia in Lui per ciò che riguarda il nostro corpo, per come dobbiamo trattare il nostro corpo, per ciò che dobbiamo fare del nostro corpo. E, dobbiamo avere fiducia in Lui per ciò che riguarda il nostro spirito: come deve essere il nostro spirito, le nostre , posizioni, i nostri sentimenti.
Dobbiamo avere fiducia in Lui nel modo di concepire una famiglia, come si imposta una famiglia, e come si organizza una famiglia, e come si vive la vita in famiglia. E’ Lui che ha creato tutto e noi dobbiamo avere fiducia in Lui nel modo con cui ci serviamo delle cose di questa terra. Se non abbiamo fiducia in Lui non crediamo che Lui meriti il primo posto, cioè, praticamente, non crediamo che Lui sia il più grande, il più potente, che abbia tutto nelle Sue mani, Dio, e non crediamo perché ci spaventiamo davanti al dolore, non crediamo al valore che può avere la sofferenza.
Non sarebbe ancora il discorso di questa sera. Accenno solo. Avere fiducia in Dio. Magari, per la scelta del vestito vi fidate del figurino, della sarta, ecc. e per le scarpe … Ma, per impostare la vostra vita di chi vi fidate? Ci sono persone in cui voi avete fiducia, può essere una buona cosa, però per la vita, per dare una impostazione, un senso, un significato alla vostra vita, a chi dovete chiedere, in chi dovete avere fiducia?
Quante volte avete sentito il bisogno di domandare :”che significato dò alla mia vita, che senso deve avere la mia esistenza?” E, se queste domande ve le siete fatte a chi le avete fatte? Alle stelle, alle margherite? A chi dovete rivolgere questa domanda? Questa é la domanda che dovete fare a Dio, cercarlo, tenerlo presente, capirlo, rispettarlo, metterlo al suo posto che é il primo posto, avere fiducia in Lui, abbandonare a Lui la nostra vita che ci conduca secondo la Su volontà.
Ricordate la più grande Donna, la Madonna, dinanzi a un Angelo che le propone la volontà di Dio: “che cosa dovrai fare tu nella tua vita ….” La Madonna risponde: “Fiat … ” – La mia vita sia una risposta alla tua parola, fa di me ciò che vuoi! Chi é che ha il coraggio di chiudere gli occhi, bene bene, magari questa sera, e dire sinceramente, con tutta l’anima: “Signore, fa di me ciò che vuoi ! ? – Questa é una parola di amore e di fiducia in Dio, questa é una risposta buona.
Qualcuna può dire: sono vecchia oppure sono giovane – Sono le giovani che danno una risposta buona, generosa. Ma, di fatto, l’uomo come ha risposto a Dio? L’uomo attraverso la storia come ha risposto? Ha risposto tante volte con un “no”. Non ha risposto. E questo é il peccato: figliole, questo é il peccato.
determinata azione materiale. Il peccato si concepisce nella materialità di una azione : Uno ha detto:”Cristo” uno ha fatto un atto. Guardate che, nella vita, di azioni materiali, materialmente prese, che siano peccati, non ce ne sono.
Dire “Cristo” con riverenza é invocare il nome del Signore, la parola “Cristo” allora é una parola buona. Non é la materialità dell’atto che sia peccato: fare un taglio a una persona se lo fa il chirurgo nessun male, nessun peccato. Non sono le azioni materiali, in se, che sono peccato. Il peccato c’é se io, con le mie azioni, faccio ciò che Dio non vuole da me, cioé, le mie azioni sono o non sono peccato, se dimostrano, se esprimono che io rispetto Dio oppure non lo rispetto.
Dunque il peccato é questo fatto: Dio crea, Dio si esprime con il linguaggio stupendo di tutta la creazione e si rivolge a me e vuole una risposta. Se io Gli rispondo bene io sono una creatura di Dio, un figlio di Dio, amato da Dio, sono al mio posto, do un senso alla mia vita, alla mia esistenza, se io Dio non lo riconosco, non lo scorgo nel creato, non mi studio di scoprirlo, non mi impegno a scoprirLo, non me ne importa anche se ho sentito dire che c’é, anche se intimamente ho la convinzione che c’é, non lo scorgo nelle creature; ecco: mi fermo lì ,e invece di essere le creature un gradino che mi aiutano a salire a Colui che tutto ha fatto, diventano un muro dietro a cui mi fermo.
Allora mi interesso alle creature, e allora io che sono intelligente, che sono capace di capire che vale più il Creatore che le creature, che il Creatore é il più grande, che merita il primo posto, che vale più di qualsiasi cosa, io incomincio a dare più valore di quel che si meritano le creature e, invece di considerare le creature per quel che sono cioé “delle creature” come me, invece di considerarle come strumenti che devono aiutare me per andare verso Dio, le faccio diventare lo scopo della mia esistenza. Io stimo di più le cose del loro creatore, stimo di più l’interesse di quanto stimi Dio, stimo di più, apprezzo di più la soddisfazione del mio orgoglio, della mia vanità, dei miei sensi, della mia sensibilità, della mia cupidigia, stimo di più il desiderio mio di quanto non stimi il desiderio di Dio, mi do più da fare per accontentare me stesso, il mio orgoglio, la mia vanità, di quanto non mi dia da fare a rendere contento Dio. Ecco il peccato, ecco la risposta mancata che noi diamo a Dio
E allora, invece di avere fiducia in Dio ho fiducia nelle creature, ho fiducia, non so, negli artisti, nelle stelle… invece che del cielo di un altro firmamento, ho fiducia nella pubblicità, nei mezzi di divulgazione di certe idee, ho fiducia nelle persone….
E allora abbandono non in Dio ma abbandono di Dio nella ricerca delle creature. Questa é mancanza di religione, questo é male, questo é peccato! Capitelo: dimenticare Dio, non riconoscere Dio, mettere qualcosa d’altro al posto di Dio, non tener Dio al primo posto nella nostra vita, nei nostri pensieri, nei nostri sensi, nelle nostre azioni, nelle nostre intenzioni, nei nostri sforzi, ecco il peccato.
E il Signore, veramente, si trova dinanzi a qualcuno di noi e rimane come Michelangelo dinanzi al suo capolavoro: tanto pensare, tanto amore, tanti sforzi, tanto desiderio di avere una risposta, invece é venuto un “no”.
Non sarà così per noi, io lo spero, e domani continueremo il dialogo cioé continueremo a vedere come ha risposto Dio al nostro “no”.