Gesù non é un inviato da Dio distinto da Dio
Natale in sant’ Andrea Messa vespertina
Per noi sacerdoti questa é la terza Messa che celebriamo il giorno del santo Natale. La parola di Dio, in quest’avvenimento, é tanto ricca che la chiesa la propone ai credenti in Cristo in tutti e tre i riti del giorno di Natale. Questa sovrabbondanza della ricchezza della Parola del Signore é proposta perché i fedeli traggano alimento per la loro vita spirituale e crescano nella conoscenza del mistero di Dio e nella coscienza della loro esistenza di figli di Dio.
Così ci troviamo dinnanzi alla visione di Dio tanto nell’Antico come nel Nuovo Testamento e in questa visione il Bambino Gesù ci é proposto nella sua realtà più profonda, più vera, più decisiva.
Questo bambino é il Figlio di Dio.
Iddio, che ha parlato nei tempi antichi per mezzo dei profeti, nei tempi nuovi ha parlato per mezzo del Figlio suo. Il Figlio unigenito, questo bambino, non é un inviato da Dio distinto da Dio, é Dio in persona, é il Figlio del Padre nello splendore della sua gloria.
La gloria di Dio é la pienezza dell’essere infinitamente profonda e il Figlio esprime tutta la pienezza dell’essere di Dio, e questo Bambino, che costituisce il centro d’attrazione della festa del Natale, é l’immagine della sostanza di Dio. L’immagine non é una riproduzione. Nel linguaggio biblico, é l’espressione visibile del Dio invisibile.
“Il principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio,
e il Verbo era Dio:
tutto é stato fatto per mezzo di lui,
e senza di Lui niente é stato fatto di tutto ciò che esiste”
Tutte le cose furono fatte, sono state create, e non c’è niente che esista che non abbia avuto origine senza di lui. Questo Verbo, il Figlio di Dio, lo splendore della gloria del Padre, l’immagine della sua sostanza, é venuto a stabilirsi in mezzo a noi perché -continua San Giovanni- nessuno ha mai veduto Dio. Il Figlio unigenito, che é nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato a noi. Ecco il fatto importante, il fatto d’estremo interesse per noi.
Quante volte ci è dato di dire: Iddio non l’ ha mai visto nessuno, invece, Dio si é reso visibile nel Figlio, che si é fatto uomo. Gesù, ad un certo momento della sua vita pubblica, potrà affermare: “Chi vede me vede il Padre mio”, chi vede me vede Dio. Sempre San Giovanni dice: noi siamo stati con Lui, col Verbo di vita, con l’autore della vita, e abbiamo parlato con Lui, e lo abbiamo visto con i nostri occhi, e lo abbiamo toccato con le nostre mani. Ripeto: questo è il fatto veramente interessante.
Dio, dunque, si é manifestato visibilmente in Gesù Cristo, e si é manifestato per metterci in contatto, in comunione, in relazione, in rapporto, con Dio, si è manifestato per dirci chi é Dio, per dirci chi é Dio per noi, per dirci cosa siamo noi per Dio.
Ecco, il perché del Natale.
Ecco il perché della venuta del Figlio di Dio in mezzo agli uomini.
Ecco il cristianesimo.
Ecco il contenuto della nostra fede
Ecco il motivo della fede che ci ha portato in chiesa a celebrare il natale.
Miei cari, noi ci rallegriamo, noi siamo contenti di professarci cristiani, noi ci teniamo ad essere dei cristiani ma, pensiamo sempre che essere cristiani, comporta seguire Nostro Signore Gesù Cristo? Che essere cristiani, comporta che Gesù Cristo sia una persona che conta per noi, anzi, che Gesù Cristo debba essere la persona che conta più di qualsiasi altra persona per la nostra vita e per la nostra esistenza?
Lui che ha visto Dio?
lui che é Dio?
lui che vive nel seno del Padre?
lui che é venuto a predicare in nome di Dio?
lui che é venuto a dirci, ciò che siamo ognuno di noi per Dio?
Ha ben diritto di stare al primo posto nella nostra vita perché la nostra vita sia convenientemente orientata, perché la nostra vita abbia il senso di Dio, perché la nostra vita raggiunga quello scopo che ha in se stessa.
Ecco Gesù Cristo, ecco il posto di Gesù Cristo, ecco -in certo qual senso- il Natale!
– E’ nato Gesù Cristo per noi?
– Ha un posto in quella casa che é l’intimo della nostra persona?
– ha un posto nel più profondo dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, dei nostri atteggiamenti?
– Chi illumina i nostri pensieri ?
– chi guida i nostri sentimenti?
– chi ispira i nostri atteggiamenti,
– chi dirige i nostri giudizi e le nostre scelte?
Davanti al mistero del Natale del Figlio di Dio che si fa uomo, che si stabilisce in mezzo a noi perché il Dio invisibile sia visibile per ognuno di noi, facciamo il nostro esame di coscienza, cioè, rendiamoci conto di questa estrema e decisiva scelta.
Gesù Cristo é nel mondo. Più nessuno può disconoscere la presenza e l’azione di Gesù Cristo nel mondo, ma non importa questo se Gesù Cristo non conta per noi. Eleviamo, perciò, al livello della nostra coscienza la presenza di Gesù Cristo per i nostri pensieri quotidiani, per le nostre scelte quotidiane. Questo significa entrare nella concretezza della nostra esistenza, rispetto alla Parola di Dio.
Alle volte rincresce fare certi accenni. Scusate questa libertà. Tutti voi questa sera avete un vestito. Chi ha deciso per quel vestito che portate sulla vostra persona? Come ci gioca la così detta moda? Come influisce particolarmente per quelli che vogliono essere anticonformisti, e sono i più condizionati da tutte le manifestazioni che caratterizzano i nostri tempi?
Ognuno di noi appartiene ad un gruppo, ad un ambiente. Quanto é condizionato da ciò che si dice nel gruppo, dall’opinione del gruppo, dall’opinione corrente, dall’opinione comune?
Fino a che punto ognuno di noi é condizionato nei suoi pensieri, nei suoi stessi sentimenti, nel più intimo della sua persona, proprio dall’ambiente in cui vive? Addirittura si crea una mentalità secondo l’ambiente.
Gesù Cristo che cosa ci propone?
Noi finiamo col dare importanza a quelli che fanno opinione, a quelli che dirigono il gruppo, a quelli che hanno una preminenza nell’ambiente o alla radio, alla TV e al cinema e finiamo col dare più importanza a quelle parole, alle indicazioni che ci vengono da questi diversi maestri. che alla parola stessa di Nostro Signore Gesù Cristo, che a Gesù Cristo che ci rivela il mistero di Dio e il mistero della nostra persona, che a Gesù Cristo che ci rivela il senso profondo della nostra vita.
Ecco miei cari, questa sera dobbiamo fare un esame di coscienza con tutta libertà e con coraggio, per aprirci al desiderio della conoscenza di nostro Signore Gesù Cristo, – della sua Parola, del suo messaggio, del suo vangelo-, perché diventi la nostra parola, perché diventi il messaggio della nostra esistenza quotidiana, perché diventi il criterio dei nostri giudizi e delle nostre scelte e conseguentemente del nostro comportamento quotidiano.
Così facciamo Natale. Così ci rinnoviamo. Così Gesù Cristo nasce continuamente in noi e ci trasforma da figli della carne e del sangue in figli di Dio. Per questo é venuto il Verbo a stabilirsi in mezzo a noi: perché avessimo la possibilità di diventare figli del Padre nostro che sta nei cieli.
Buon Natale in questo senso.
OM 270 Natale 69 – S. Andrea, Natale 1969 Messa vespertina