Sia lodato Gesù Cristo
Carissimi,
Gesù si manifesta a tutti i popoli.
L’oggetto della celebrazione di questa solennità *é Gesù che ci riunisce tutti insieme perché Egli non é venuto soltanto per Israele, non é venuto soltanto per il popolo con il quale aveva impresso una alleanza particolare, ma é venuto per tutte le genti, é venuto per tutte le creature umane di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
E’ un mistero nascosto dei tempi antichi, ma é rivelato nella pienezza dei tempi ed é rivelato per noi che godiamo di questa grazia, di questo dono ,di questo tratto della misericordia infinita dell’ amore del Signore.
I Magi furono i primi ad essere gratificati di questo dono, andarono seguendo la stella fino ai piedi di Gesù bambino, e là si prostrarono in adorazione offrendo oro, incenso e mirra.
Tante volte, in tanti modi, la Chiesa ci ha illustrato il significato di questi doni che vogliono una risposta. I magi ,chiamati da lontano, offrono a Gesù bambino: l’oro, per riconoscere la sua regalità, l’incenso per riconoscere la sua divinità, e la mirra per riconoscere il mistero della sua passione e morte.
Anche noi abbiamo il dovere di offrire a Gesù bambino l’espressione di questi tre doni: prima, l’oro per riconoscerlo come nostro Signore. ”Gesù é il Signore”.
Sarà la conclusione a cui giunge la fede apostolica dopo la risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Ma che cosa vuole dire : Gesù é il Signore?
Notiamo bene che in Gesù, prima di tutto, é riconosciuta la sua signoria, il suo dominio su tutto l’universo, e in particolare sugli uomini. Anche noi abbiamo in bocca , molte volte, questa espressione.* Rivolgendoci a Gesù Cristo o al Padre o allo Spirito Santo li chiamiamo “Signore”. Ma Gesù dice: non chi dice” Signore, Signore” entrerà nel regni dei cieli ma, colui che avrà fatto la volontà del Padre mio che sta nei cieli.
In altre parole: veramente Gesù é il nostro Signore? E’ colui che domina, come ultimo motivo i nostri pensieri, i nostri affetti, le nostre scelte? Come é evidente il detto che con la bocca amiamo Gesù Signore e con la vita “altri” sia il nostro signore! Lo dimostra la situazione del mondo, lo dimostra la condizione sociale in mezzo a cui noi ci muoviamo, per cui le preoccupazioni più grandi non sono quelle di rispondere al nostro Signore , ma di accontentare altri signori, altri padroni, altri idoli che dominano nella nostra esistenza quotidiana. Non li elencherò perché li ho già richiamati tante volte.
gnuno di noi sa, e ognuno di noi deve pensarlo per saperlo sempre meglio: chi é il suo padrone? Da chi é dominato? Forse da qualche passione, forse da qualche esigenza di ordine materiale, forse da qualche persona. E’ tutto sbagliato, se chi domina in noi, non é nostro Signore Gesù Cristo.
Lui solo é il Signore, lui solo ha conquistato tutta l’umanità, ciascuno di noi, a prezzo del proprio sangue, non con l’argento e con l’oro, non con la potenza di questo mondo, ma con il sacrificio di se stesso. Dunque presentiamo a Gesù l’oro della nostra riconoscenza e accogliamolo come Signore della nostra vita.
I Magi offrono incenso per significare che riconoscono in Gesù ,Dio,il principio assoluto, il fine ultimo di tutte le cose. Non c’è un’altra origine, non c’è un altro fine, non c’è un altro da cui abbiamo avuto origine, non c’è un altro a cui andiamo come termine ultimo della nostra esistenza. *
C’è Dio solo. Ci pensiamo a questa realtà, così viva, che ci tocca così da vicino tutti giorni: che noi camminiamo non verso ‘l’ignoto o un destino qualsiasi, ma verso Colui che ci ha creati, verso Colui che ci ha salvati: nostro Signore Gesù Cristo, che sarà il nostro giudice perché é il nostro Dio.
Noi camminiamo verso Dio, noi siamo in viaggio e la nostra meta ultima é Dio.
Quanti progetti nella nostra esistenza! E’ giusto. Sono nel tempo, ma sono di questo mondo, sono di questo tempo, non sono risolutivi di tutto il problema della nostra vita, non sono la ragione di tutta la nostra vita.
Solo Dio é la ragione ultima della nostra vita e solo Dio é il termine ultimo della nostra esistenza. Ci pensiamo?
Alla sera prima di chiudere gli occhi, abbiamo l’abitudine di pensare che ci addormentiamo nelle mani di Dio?
Che siamo nelle mani di Dio?
Che possiamo cadere da un momento all’altro, non nel nulla, ma tra le mani del Dio onnipotente, misericordioso e giusto?
I Magi offrono la mirra. E’ una indicazione per dire a quale prezzo Gesù é Signore, e con quale amore il nostro Dio ci salva: la croce, la penitenza, la mortificazione e in ultimo anche la morte. Siamo disposti ad accogliere così il nostro Salvatore, in spirito di comprensione dei nostri peccati, di penitenza per i nostri disordini e per i disordini che ci sono nel mondo, di mortificazione per le nostre passioni, le nostre tendenze disordinate?
Siamo pronti ad accogliere la morte come estrema espiazione del nostro peccato che abbiamo sempre portato con noi?
Ecco un’altra domanda seria che noi dobbiamo porci, perché la nostra vita di cristiani esca da queste celebrazioni natalizie veramente rinnovata.
Mettiamoci alla presenza di Gesù bambino come ce lo offre la Madonna, come ce lo offre anche san Giuseppe, ed accogliamolo come nostro Signore, come nostro Dio, come nostro Salvatore crocifisso.
Pensiamo, approfondiamo questi pensieri, accogliamo la grazia dello Spirito Santo che opera in noi , perché tutto diventi più chiaro, perché in tutto diventiamo più coerenti.
45A Magi 1978