“Il vescovo delle caramelle» così lo ricordano i bambini della Casa i del Sole, per ogni momento di festa che si faceva con lui e per lui.
Non passava anno, nei 6 che Mons. Carlo Ferrari ha trascorso come ospite alla Casa del Sole, che non si festeggiasse il suo onomastico, compleanno, Natale e Pasqua con lui. Ci si ritrovava tutti quanti, piccoli e grandi, nell’atrio della Villa, e si aspettava che lui scendesse dal suo appartamento posto al primo piano; e allora col suo passo lento e precario, si presentava a tutti noi in un atteggiamento dolce, sensibile, tenero e paterno. Lo accoglievamo con canti, con biglietti e omaggi augurali, ci aspettavamo da lui un discorso seppur minimo rivolto ai bambini e ragazzi, ma lui spiazzava tutti col discorso più efficace, penetrante e interessante per loro: una caramella, un sorriso, una carezza che davano la certezza di essere accolti e amati, di essere per l’altro dono e presenza di Dio.
Con noi educatori aveva un rapporto essenziale e significativo, ci trattava tutti allo stesso modo, con la stessa attenzione, affabilità e spontaneità, fuori da ogni calcolo o formalismo e spesso era lui a rompere le nostre titubanze reverenziali per invitarci a sentirci a nostro agio.
C’era una venerazione di Vittorina nei confronti di Mons. Carlo Ferrari che colpiva tutti noi: Vittorina si confidava e condivideva tutto con lui, e da questi incontri avevamo sempre l’impressione che scaturisse la forza delle decisioni più importanti nella vita della Casa del Sole. E ora ripetiamo per Mons. Carlo Ferrari le parole che lui stesso ha pronunciato al funerale di Vittorina: “.. .lei è già arrivata e continua ad amare, ad essere con noi e ci spinge, ci esorta, perché continuiamo a volerci bene: è qui il segreto della continuità inesauribile dell’istituzione Casa del Sole, e su questo fondamento l’opera di Vittorina continuerà”
Come più che mai attuale e vero risulta essere oggi il contenuto dell’ultimo suo messaggio agli educatori della Casa del Sole riuniti in assemblea nel settembre scorso: «Sono venuto soltanto per portarvi un saluto e per dire a tutti voi educatori della Casa del Sole, dove sono stato vicino per una grazia straordinaria alla cara Vittorina, che vi sono vicino. Se avete delle difficoltà mi potete fare le domande che credete…».
Gli Educatori della Casa del Sole