Stazzano con i suoi amici. In centro, con il famoso berrettino
Buon Natale! Ve lo dice con umiltà, con tanta cordialità e soprattutto con senso di responsabilità il vostro vescovo. Non ci conosciamo personalmente eppure la mia esistenza ha senso perché vi appartengo e la vostra esistenza prende senso se io metto tutto il mio ministero a vostra disposizione, perché quello che intercorre tra me e voi abbia un senso e abbia a realizzarsi.
Che cosa si deve realizzare, miei cari? Siete così numerosi questa mattina in chiesa! Non vi offendete se penso che per qualcheduno questa è una delle rare volte durante l’anno che viene in chiesa. Sia il benvenuto. Soprattutto per questi io vorrei essere strumento di grazia, e poi perché tutti comprendiate il significato del venire in chiesa e del partecipare alla celebrazione del santo Natale.
Mi servo per questo della preghiera che abbiamo innalzato insieme: io in nome di tutti, e voi che avete detto “amen”, avete detto il “sì” della vostra adesione. “Signore Dio onnipotente, che ci avvolgi nella nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito”. Sono parole non comuni nel linguaggio quotidiano.
La nostra fede – il cristianesimo – non è una cosa banale che ha importanza soltanto ad un livello umano. La fede – il cristianesimo – è qualche cosa di straordinario, d’inaudito e perciò anche le parole che lo esprimono possono sembrare inusitate. Eppure queste parole sono infinitamente vere. Mi viene da dire, terribilmente vere perché o sono vere per ognuno di noi e lo sono per la nostra salvezza, o per noi non sono vere, ma rimangono vere per la nostra perdizione.
Oggi è giorno di Natale e parliamo di salvezza. Dio onnipotente, nostro Signore, ci avvolge di una luce nuova che è il suo Verbo incarnato. Quindi vedete che, la Luce nuova non è una cosa, ma è una persona: è il Verbo incarnato, è il Figlio di Dio generato da tutta l’eternità che diventa uno di noi è il Figlio di Dio che porta in sé una tale pienezza di vita e di forza che trabocca di vita e di forza per tutti noi.
Miei cari quando una persona è così traboccante di vita e di forza non è forse luminosa? Il Verbo di Dio fatto uomo è luminoso e della straordinaria esuberanza della sua forza e della sua vita, avvolge tutti noi. Questo è il mistero del Natale.
Quel bambino, piccolo, tenero, debole, in tutto simile a noi, infinitamente umano, è il Figlio di Dio.
Quel Bambino è la Parola con cui Dio ci vuole dire fino a che punto vuole essere in mezzo a noi e con noi.
Quel Bambino è la Parola con cui Dio ci vuole dire fino a che punto vuole essere dalla nostra parte.
Questo bambino che intraprende il cammino di un’esistenza umana ha già guardato anche la morte in croce. Non la morte per la morte, ma la morte per amore.
Il nostro Dio esprime nel suo Figlio l’amore per ciascuno di noi. Il nostro Dio esprime nel suo Figlio la morte per distruggere la causa della morte che portiamo dentro di noi. La morte che portiamo dentro di noi non é la morte insidiosa che ci potrebbe ghermire da un momento all’altro,ma è tutto ciò che ci mortifica, è tutto ciò che ci rende meno uomini, è tutto ciò che non ci rende capaci di realizzare le nostre legittime aspirazioni. è tutto ciò che ci permette di essere noi stessi Gesù Cristo pienezza di luce, di vita, di forza viene perché noi abbiamo la vita: che ci permette di essere noi stessi, che ci rende capaci di realizzare le nostre legittime aspirazioni, che ci fa essere più uomini e vuole che questa vita nuova l’abbiamo in abbondanza.
E c è questa forza di vita divina nel mondo. Nel mondo c’è la forza e c’è la potenza. Ci sono persino le super-potenze e noi, ogni volta che queste potenze si muovono, ogni volta che queste potenze dicono una parola, ogni volta che queste potenze prendono una decisione, noi rimaniamo col fiato sospeso perché sentiamo di essere in balia di qualche cosa che da un momento all’altro può trasformare completamente la nostra vita, la nostra esistenza. Questa è la forza del mondo: che non è per l’uomo, che non è per ciascheduno degli uomini, che non è per gli uomini perché siano più uomini, che non è per gli uomini perché siano migliori, ma è una potenza incontrollata, a disposizione del principe del male.
Gesù Cristo è colui che è capace di distruggere il male. Gesù Cristo non vince con le armi. Gesù Cristo non vince con la potenza politica o economica. Gesù Cristo vince nell’intimo del cuore. La sua la vittoria è la rivincita dell’amore perché trasfigura la nostra morte perché ci salva dal peccato, perchè ci rende capaci di realizzare le nostre legittime aspirazioni e raggiungere la pienezza di vita che ha portato su questa terra e che vuole sia partecipata pienamente a tutti.
Ecco miei cari, questo è Natale, questo è il Cristo, questo è l’amore di Dio.
Apriamo i nostri cuori alla vita nuova, che è venuta sulla terra e che è vita di Dio per gli uomini. Apriamo le vite nostre ad accogliere questo dono di grazia. Questa vita nuova, noi la chiamiamo abitualmente grazia. Tante volte diciamo di essere in grazia di Dio. Siamo veramente in grazia di Dio? Non è la stessa cosa essere in grazia di Dio ed essere privi della grazia di Dio. E’ come dire: essere vivi ed essere morti non soltanto agli occhi di Dio, ma per noi stessi e per il mondo. Anche voi vedete quanti problemi per il mondo. Il mondo sarà salvato da Gesù Cristo mediante gli uomini che credono in Lui e accolgono nella loro vita la sua grazia, la sua vita.
Si dice che Dio ha bisogno dell’uomo. Sì. Ma Dio non vuole salvare l’uomo automaticamente. Dio rispetta l’uomo nella sua dignità e nella sua libertà. Dio ci propone la salvezza e noi liberamente dobbiamo accogliere questa salvezza, valutarla, stimarla, metterla al di sopra di tutti i valori, e cercarla non soltanto il giorno di Natale! Ma,incominciamo dal giorno di Natale. E poi facciamo sì che tutti i giorni siano un Natale, cioè che tutti i giorni siano una nuova nascita con Gesù Cristo, per mezzo di Cristo.
Vale di più la presenza nel mondo di dieci giusti che accolgono la salvezza di nostro Signore Gesù Cristo di quanto possano fare dieci superpotenze per stabilire un po’ di giustizia, un po’ di pace, un po’ di tranquillità, un po’ di senso del rispetto. Cerchiamo di metterci dalla parte dei dieci giusti.
Questo è il Natale che io vi auguro con tutto il cuore. Questo è il Natale che io e voi insieme auguriamo alla Chiesa intera, e augurandolo alla chiesa intera, lo auguriamo a tutto il mondo.
OM 497 Natale 73
Natale in sant’Andrea