Pietole, Domenica, 13 Ottobre 1968, ore 10,30 – incoronazione della Madonna
Carissimi, mi accorgo di essere in mezzo ad una presenza festosa. Direi che è la risposta al fervore, allo zelo, all’entusiasmo del vostro parroco che vuole dare un significato del tutto particolare a ciò che noi stiamo per compiere tutti insieme.
Avete voluto la presenza del vescovo e sono contento di essere in mezzo a voi. Sono contento di corrispondere ad un desiderio del vostro parroco. Sono contento di compiere questo gesto con voi e per voi. E tutti insieme dobbiamo capire il significato interiore del gesto di porre sul capo della Vergine e del suo Bambino le corone d’oro. lo cercherò di compiere questo gesto con tutto l’impegno della mia persona e voi che mi accompagnate dovete comprendere tutto il significato, tutta la portata, e tutto l’impegno di vita che discende da questo gesto.
Incoronare una persona è un gesto che ormai perde molto del suo significato perché non si verifica più nel costume attuale della nostra vita. Noi più anziani che conosciamo la storia, noi che ad una certa storia siamo abbastanza vicini, possiamo comprendere ancora il significato di questi gesti.
Incoronare una persona significa riconoscere le prerogative di grandezza, di dominio e – una parola che suona poco bene!- una prerogativa di superiorità che sono inerenti alla persona che incoroniamo. Si incoronavano i re e i principi, e si accettava di essere sottomessi alla loro regalità, al loro potere, al loro principato, al loro comando. Quando trasferiamo questi gesti dalla loro significazione civile e culturale ad un significato religioso, mantengono sempre lo stesso contenuto? Dobbiamo stare bene attenti.
Noi incoroniamo la Madonna. Che cosa significa? Significa che, per conto nostro, riconosciamo a questa Donna, a questa figlia del popolo di Israele, ciò che di lei ha dichiarato l’angelo Gabriele: “Piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra tutte le donne”. Significa che noi con quel gesto riconosciamo una superiorità, una grandezza di Maria Santissima. Ma quale è questa grandezza e questa superiorità? E’ la sua pienezza di grazia.
Che cosa significa ” pienezza di grazia”? Significa che, in Maria, i rapporti di figliolanza con Dio, suo Padre, sono al massimo livello, sono alla estrema profondità e sono unici. Significa che, veramente, Maria è figlia prediletta di Dio. Significa che veramente questa figlia del popolo di Israele partecipa in pienezza a quei rapporti vitali a cui anche noi siamo chiamati perché Iddio,ha fatto di ognuno di noi il figlio suo. Significa che riconosciamo le parole dell’angelo a Maria santissima: “il Signore à con te”.
Quante volte il sacerdote, specialmente durante la celebrazione della santa Messa saluta dicendo: “il Signore sia con voi”. Il cristianesimo è proprio questo fatto: Iddio con noi. Iddio che stabilisce la sua presenza in mezzo a noi per mezzo della Incarnazione del Figlio suo, cioè per il fatto che il Figlio di Dio si è fatto figlio dell’uomo, per il fatto che Dio ha voluto essere presente in un modo: così concreto, così evidente, così sperimentabile da assumere una natura come la nostra, ed essere uno di noi, in mezzo a noi.
Se Gesù Cristo é la presenza di Dio in mezzo a noi, come lo é stato per Maria santissima? Voi mamme potete immaginare come Gesù, Figlio di Dio che é nato da Maria, sia stato con lei. Certamente in modo ineffabile, unico, misterioso! Veramente il Signore é con la Madonna. Noi incoronandola riconosciamo in lei la prerogativa: di essere la portatrice del Signore, di essere la portatrice del Figlio di Dio fatto Uomo, di essere colei che ci porta al Salvatore: Colui che ci salva.
” Tu sei benedetta fra le donne”. Non c’è una donna al mondo che possa vantare, anche lontanamente, questa prerogativa, questa grandezza di Maria santissima. Per una donna il massimo di grandezza umana a cui tendere poteva essere quella di diventare la madre del re o avere un figlio che fosse re. Maria é la madre di Dio. Ecco perché é la più grande di tutte le donne. Ecco perché é la più grande di tutte le mamme.
Una donna é grande quando assolve tutta la sua vocazione materna o spirituale o materiale. Maria ha raggiunto la pienezza di questa vocazione: essere madre e madre del Salvatore, essere madre del Figlio di Dio fatto uomo.
Ho richiamato questo concetto della maternità della Madonna per mettere in risalto ciò che è caratteristico della maternità. Caratteristico della maternità non è tanto il dare alla luce una creatura, E’ caratteristico che questa creatura sia frutto dell’amore e che questa maternità si consumi nell’amore. Consumare una esistenza per amore dei propri figlioli! La capacità di amare della Madonna la troviamo ai piedi della croce nel momento in cui si compie il grande gesto dell’amore di Dio, per noi che vuole salvare. Maria è presente in un atteggiamento di accettazione piena e incondizionata di quell’atto di amore di Dio, che diventa un atto di amore suo, personale, per tutti noi, per ognuno di noi.
Lei che aveva comunicato la vita umana al Figlio di Dio, partecipa al dono che il Figlio suo fa di se stesso e diventa la madre di tutti quelli per cui il Figlio suo ha dato la vita. Comprendete allora che incoronare Maria santissima significa riconoscere: questa sua grandezza di maternità divina, di maternità nell’amore, di maternità per l’amore che porta per ognuno di noi?
Mentre incoroniamo la Madonna dobbiamo pensare che il nostro non deve essere soltanto un gesto esteriore. Nessuno di noi può vantarsi, ne può avere merito col dire: “io ho dato centomila lire per la corona della Madonna, cosa devo fare di più?” Il parroco mi fa cenno che forse non c’è stato nessuno che ha dato 100.000 lire! Uno potrebbe avere dato anche semplicemente un ‘soldo’ ma ha dato il massimo se poi, con la sua esistenza quotidiana, tiene conto che avendo Maria santissima come regina, la riconosce regina della Grazia. Riconosce che la grazia che è in Maria deve essere anche in lui, cioè, che quei rapporti che la grazia stabilisce tra Lei e Dio devono essere attuali anche nella sua vita. Non basta avere dato dei soldi per la corona dalla Madonna o per i restauri del campanile Non basta venire in chiesa alla festa, fare la comunione, fare la incoronazione. E’ indispensabile che tutti gesti che significano che noi crediamo di essere i figli di Dio siano i gesti di coloro che si comportano sempre da figli di Dio. Noi, che incoroniamo la Madonna, dobbiamo intendere che con questo gesto, accettiamo di credere che il Signore è con noi, così come “Il ‘Signore sia con te” detto dall’Angelo a Maria. Il Signore é stato con la Madonna per essere con ognuno di noi!
Miei cari, questo é importante. Quando siamo religiosi? Siamo religiosi perché siamo delle persone e siamo persone in qualunque istante della giornata. Dobbiamo stare attenti a non creare delle discontinuità nella nostra esistenza, a non pensare che il momento religioso sia solo quando siamo chiesa, quando ci facciamo il segno della croce, quando diciamo le orazioni. No. Il Signore é con noi e noi siamo con lui in qualunque momento: quando andiamo per la strada, quando parliamo con le persone, quando compiamo il nostro dovere, quando siamo soli e quando siamo con gli altri, in ogni momento in cui noi siamo uomini. In tutti questi momenti Dio é con noi e noi siamo con Dio.
Dio con noi e noi con Dio: é un momento religioso, cioè é un momento di rapporto col nostro Padre che sta nei Cieli. Uno non cessa mai di essere figlio di suo padre, e noi non cessiamo mai di essere figli di Dio. Il momento in cui veniamo in chiesa, il momento in cui ci facciamo il segno della croce e diciamo le preghiere sono dei momenti forti, intensi, dei nostri rapporti con Dio che devono essere continuati in tutti i momenti della nostra esistenza. Incoronare la Madonna. significa riconoscere che la Madonna é la più fortunata di tutte le donne perché ha rapporti singolarissimi di amore verso Dio, e verso di noi che siamo il suo prossimo. E realizza i grandi precetti dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo.
Se Dio ci ama tanto da essere con noi, se ci ama tanto da darci il Figlio suo, se la Madonna ci ama tanto da darci suo Figlio, perché noi non dobbiamo amare i figli di Dio? La prova di amore che ci può dare a una persona che é padre, é quella di volere bene anche ai suoi figli. In qual luogo deve essere il nostro amore per Dio? Deve essere dove sono i figli di Dio che hanno più bisogno della espressione del suo amore.
Dicevo poco fa a Malcantone: un papà e una mamma, a quale dei figli vogliono più bene? Vogliono bene a tutti i figli, ma se c’è uno più piccolo, un po’ ammalato – il Signore non lo voglia- con qualche difetto… là ci sarebbe più amore. E, come é l’amore di Dio? E’ l’amore di un padre che si rivolge a chi ha più bisogno. E dove vuole che noi rivolgiamo il nostro amore se non verso i fratelli che sono i suoi figli e verso coloro che hanno più bisogno di amore?
Per dimostrare e per vivere il nostro cristianesimo, per trasferire nella nostra esistenza il gesto della incoronazione della Madonna, dobbiamo voler bene ai più piccoli, dobbiamo voler bene ai più bisognosi, dobbiamo voler bene ai più indifesi: ” tutto quello che avrete fatto a uno di questi miei più piccoli lo avrete fatto a me” dice Gesù.
Domenica, 13 Ottobre 1968, ore 10,30 – incoronazione della Madonna