Roverbella 7 Dicembre 1969 santa cresima
Miei cari, pensiamo di entrare in ciò che, tutti insieme, facciamo nella liturgia di questa sera. Voi lo fate con il vescovo. Il vescovo compie ciò che avviene con voi e non soltanto in mezzo a voi. Allora importa che comprendiamo il senso delle cose che facciamo. Il senso delle cose che facciamo questa sera c’è illustrato ed é fortemente richiamato dalla Parola del Signore che abbiamo celebrato insieme.
Fin dai tempi antichi per mezzo dei profeti – questa sera per mezzo del profeta Isaia – Iddio ha preparato l’umanità all’attesa di Uno che avrebbe portato tutti i beni della salvezza.
Dopo che é venuto Gesù Cristo, colui che porta i beni della salvezza, san Pietro ci dice, che abbiamo bisogno di prepararci continuamente per accoglierlo. Giovanni il Battista, a coloro che si recano da lui per ricevere il battesimo, – era una purificazione rituale anticipatrice del battesimo di Gesù Cristo – diceva che é indispensabile la penitenza.
Miei cari, c’é Uno che viene ed é Gesù Cristo. Qualcuno dirà, che é già venuto. Storicamente é già venuto, storicamente ha già compiuto la sua opera, storicamente ha già portato tutti i beni, tutte le grazie necessarie per la nostra salvezza, ma Gesù non é venuto soltanto in quel tempo storico e per coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo mentre viveva i giorni della sua vita mortale in mezzo a noi.
Gesù é venuto per tutti e per tutti i tempi. Gesù vuole venire per ognuno di noi perché, per ognuno di noi é venuto su questa terra, per ognuno di noi ha compiuto la sua missione, per ognuno di noi é morto in croce ed ha distrutto il peccato, per ognuno di noi é risorto ed ha portato una vita nuova. Ha portato una vita nuova perché ognuno di noi, nascendo dall’acqua e dallo Spirito Santo, nascesse da Dio come figlio di Dio. Gesù Cristo é venuto e vuole incontrarsi ogni giorno personalmente con ognuno di noi e vuole, per il prezzo del suo sacrificio e la forza della sua risurrezione, che noi diventiamo tutti figli di Dio.
La liturgia, la Parola del Signore e particolarmente la lettera di san Pietro, nella liturgia di questa sera, ci ricorda un’altra venuta di Gesù: la venuta definitiva quando, quelli che lo hanno accolto, saranno con lui per sempre e quelli che lo hanno rifiutato non potranno godere dei suoi doni, saranno allontanati da Lui e andranno nel luogo della dannazione eterna. Come vedete, sono tre le venute di nostro Signore Gesù Cristo, che la liturgia di questo tempo d’avvento ci propone in preparazione al Natale.
La liturgia vuole disporci a credere che Gesù Cristo, che é venuto in questo mondo, é il Figlio di Dio, é il nostro salvatore; la liturgia vuole disporci ad accogliere Gesù in noi stessi, perché possa incontrarsi con ognuno di noi per essere il salvatore di ciascuno di noi; la liturgia vuole prepararci, attraverso un incontro sempre più intenso con Gesù, al giorno in cui lo incontreremo definitivamente come nostro Dio, come nostro salvatore, come nostra vita eterna.
Ma, cosa c’entra tutto questo con quello che dobbiamo fare questa sera dal momento che il vescovo é venuto in mezzo a noi per amministrare la cresima? Impegnando la nostra riflessione cerchiamo di comprendere come la cresima é sulla linea della venuta di nostro Signore Gesù Cristo, per incontrarsi oggi con queste ragazze e ragazzi, e per ridestare in noi adulti la coscienza di un incontro già avvenuto nel giorno della nostra cresima per l’azione di questo sacramento.
Come viene Gesù Cristo nel tempo presente per ognuno di noi? Viene attraverso la Parola, viene attraverso i segni della grazia e della vita e della presenza in mezzo a noi nei santi sacramenti, viene suscitando in mezzo a noi lo Spirito che deve animare coloro che credono in lui.
Che cos’è- su questa linea- il battesimo, il sacramento che ci ha fatto cristiani? E’ il primo incontro con Gesù Cristo durante il quale ci ha inserito – per dire così- nella sua persona perché viviamo la sua vita di Figlio di Dio. Egli è la vite e noi siamo i tralci innestati nel ceppo che é nostro Signore Gesù Cristo. Ma il battesimo é l’inizio della vita cristiana. La vita cristiana come ogni vita deve crescere, maturare e arrivare a compimento, allora è necessario un altro segno istituito da nostro Signore Gesù Cristo per incontrarsi con noi, per darci la capacità e la possibilità di vivere lo svolgimento, la maturazione e la perfezione della vita cristiana che ci ha portato il battesimo, ed é la santa cresima.
Se volessi fare un esame di catechismo ai vostri ragazzi e alle vostre ragazze mi risponderebbero che la cresima ci fa perfetti cristiani. Sì. Ci fa cristiani che crescono, che maturano, che s’impegnano sempre di più. Questo non lo compie il vescovo. Non lo compie neppure il padrino o la madrina. Non lo compie neppure il sacerdote. Questo lo compie Gesù Cristo. Gesù é sempre presente nella sua chiesa in ogni sacramento e porta avanti l’opera della salvezza, che ha iniziato nei giorni della sua vita mortale. Gesù Cristo compie quest’azione nei sacramenti con la cooperazione dello Spirito Santo, colui che il Padre e Gesù Cristo stesso hanno mandato.
Giovanni dice: verrà uno che battezzerà nell’acqua e nello Spirito.
La cresima é il dono dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo é lo Spirito di Gesù.
Lo Spirito Santo é la terza Persona della Santissima Trinità.
Lo Spirito Santo è, colui che ha annunziato Gesù Cristo e lo ha posto, dopo la sua morte nella condizione di essere l’autore della vita, la sorgente della una vita nuova.
Lo Spirito Santo ci unisce a nostro Signore Gesù Cristo.
Lo Spirito Santo c’innesta nella via di nostro Signore Gesù Cristo.
Lo Spirito Santo quindi ci fa compiere il grande incontro con nostro Signore Gesù Cristo.
Questi incontri, particolarmente del battesimo e della cresima, non sono momenti fugaci che durano quanto dura il rito. I cresimandi di questa sera, uscendo dalla chiesa, potrebbero dire: ormai la cresima é fatta. I genitori potrebbero pensare: ancora una cenetta e poi tutto é finito. I padrini potrebbero dire: il regalo glielo ho fatto e adesso tutto é finito. Non é finito. Adesso tutto incomincia. Il battesimo ha incominciato in noi un’incontro con nostro Signore Gesù Cristo, la cresima incomincia un periodo nuovo della vita cristiana.
Gesù Cristo é la sorgente della vita cristiana, quindi il nostro incontro con Gesù Cristo, sorgente della nostra vita cristiana, deve essere di tutti i giorni. Ci vuole altro che noi incontriamo Gesù Cristo, se poi ci dimentichiamo di lui, se poi non pensiamo più a lui, se poi non gli permettiamo di rimanere con noi, nei nostri pensieri con il suo vangelo, nella nostra anima con la sua grazia che é la vita nuova che deve animare ogni espressione della nostra esistenza, se poi non gli permettiamo di animare il nostro cuore del sentimento della carità, della bontà, dell’amore verso il Padre che sta nei cieli, verso Gesù Cristo che é morto per noi, verso lo Spirito Santo che compie in noi l’opera di Gesù Cristo e che rende possibile l’incontro con Gesù Cristo.
Chi pensa di amare lo Spirito Santo? E’ forte la tentazione di dire che noi, alle volte, pensiamo a volere bene alla Madonna a Santa Rita e Sant’Antonio e non pensiamo all’autore della santità che é lo Spirito Santo. Dobbiamo permettere allo Spirito Santo che animi i nostri sentimenti, che sia il fondamento del sentimento radicale della persona umana che é l’amore. Capite che per questo viene bene la raccomandazione di Giovanni, il Battista.
Gesù Cristo che viene incontro a noi, Gesù Cristo che vuole stabilire con noi una comunione di vita, lo possiamo incontrare e può rimanere in noi a condizione che in noi non ci siano “altri”. Se in noi c’é l’egoismo – i vostri capricci! -; se in noi ci stanno gli interessi contrari al vangelo di nostro Signore Gesù Cristo; se in noi ci stanno le cose non ci può stare Gesù Cristo. Pensate al Natale d’oggi! Il Natale di 10 o 20 anni fa era più bello. Allora c’era molto posto per Gesù bambino. Adesso al suo posto ci sono le cose.
Non é male che ci siano il panettone, il vestito e anche la pelliccia. Il male é che queste cose rubano il posto a Gesù bambino. Il male é che le cose non ci lasciano pensare a lui e, poco per volta, creano in noi la coscienza che possiamo fare a meno di lui. Se manca Gesù Cristo dove va la nostra grazia di Dio? Dove va la carità che vuole portare nei nostri cuori nostro Signore Gesù Cristo? Dove va l’amore che deve animare i nostri rapporti in casa e fuori casa? Voi avete capito.
Allora bisogna dire di “no” al nostro egoismo, ai nostri capricci, agli interessi quando sono contrari alla volontà di nostro Signore Gesù Cristo; allora dobbiamo dire di “no” alle persone che ci propongono di barattare la grazia di Dio con la grazia di questo mondo. Questi “no” sono atti di penitenza, questi “no”sono le condizioni che ha posto nostro Signore Gesù Cristo: ” se qualcuno vuole venire dietro di me” che questa sera possiamo tradurre così: se qualcuno vuole incontrarsi con me, rinneghi se stesso, dica di “no” a se stesso quando questo “no” é detto alle cose, dica di “no” alle dottrine delle persone che vogliono mettersi al posto del nostro Salvatore.
OM 261 Roverbella 69 – 7 Dicembre 1969