Santuario della Madonna delle Grazie 15 agosto 1970
Mons. Carlo Ferrari
Carissimi,in questi giorni migliaia di persone sono venute alle grazie. Tutti, più o meno istintivamente, sono entrati in chiesa. Tutti, in qualche modo con la loro intuizione hanno salutato la Madonna ed hanno espresso la loro devozione.
Ognuno si é incontrato con la Madonna forse in un modo un po’ superficiale esteriore, forse in modo più interessato agli espositori dei banchetti che vendono di tutto, oppure seriamente interessato alla parola di Dio e più ancora seriamente impegnato per la sua vita spirituale. Quelli che hanno capito meglio il motivo, per cui in questi giorni si viene alle Grazie, si sono accostati anche alla santa comunione.
Il rettore del santuario, con gioia e soddisfazione, questa sera appena mi ha visto, mi ha detto: ieri 6000 comunioni! Che bello!
Questa sera, miei cari, ci siamo imbattuti con la parola del Signore che ci parla proprio di questo fatto: la comunione. Gesù a Cafarnao, per la prima volta parla di mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Avete ascoltato la lettura. Tutti si sono chiesti, come mai costui può darci la sua carne da mangiare, può darci da bere il suo sangue. E’ una reazione naturale, ma Gesù insiste.
Dinanzi al dubbio e alle perplessità che propongono anche gli apostoli, Gesù non cambia il significato delle sue parole e dice con chiarezza, dal momento che parecchi se ne sono andati: ” Volete andarvene anche voi”? Pietro a nome di tutti risponde: ” Il tuo modo di parlare é difficile, noi non lo comprendiamo, ma tu hai parole di vita eterna”. E viene la sera in cui dinanzi agli apostoli stupiti, Gesù prende il pane e il vino e dice: questo é il mio corpo e questo é il mio sangue e comanda: mangiate il mio corpo e bevete il mio sangue. Ecco, miei cari, la vita della chiesa si é sempre nutrita a questo banchetto! I credenti si sono sempre accostati a questa mensa del corpo e del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, i credenti si sono sempre nutriti di questo cibo disceso dal cielo del quale se uno ne mangia vive in eterno.
Io mi permetto di chiedervi brevemente: quando facciamo la santa comunione pensiamo seriamente di mangiare il corpo del Signore e di bere il sangue del Signore? Più precisamente: pensiamo proprio di mangiare e di bere? Oppure pensiamo di compiere un atto religioso di devozione, un atto che compiono i cristiani più praticanti e più impegnati? Mangiare è nutrirsi, mangiare é assimilare ciò che introduciamo nel nostro corpo, mangiare é attingere energia e forza per poter vivere. Abbiamo veramente la convinzione che accostandoci alla santa comunione ci nutriamo? Che accostandoci alla santa comunione ci carichiamo di energie nuove? Che accostandoci alla santa comunione provvediamo alla nostra vita di cristiani?
Il cristianesimo é una vita non un modo di vivere. Il cristianesimo é qualche cosa che é dentro di noi che ci rende nuovi per la vita che ci ha portato nostro Signore Gesù Cristo: “Sono venuto per portare la vita” e poi afferma: “Io sono la vita”. San Giovanni, l’evangelista, dice: “noi abbiamo ricevuto dalla sua pienezza”. Ora, questa vita che noi riceviamo il giorno del battesimo e che ci fa cristiani ha bisogno di essere nutrita, alimentata, ha bisogno di crescere e di svilupparsi, ha bisogno di essere “rimediata” quando si indebolisce. Ecco allora il senso di mangiare il corpo del Signore e di bere il suo sangue! Ecco il senso di nutrirci della carne e del sangue di nostro Signore Gesù Cristo! Questo é il senso della comunione.
Miei cari, noi dobbiamo fare un esame di coscienza questa sera dinanzi alla Madonna. La comunione é una bella cosa. La Madonna non può avere una gioia più grande che vedere i suoi figli che si accostano, al Figlio Gesù Cristo e attingono alla vita del figlio suo Gesù Cristo. Quale gioia più grande possiamo noi dare alla Madonna se non questa: di volere vivere della stessa vita del figlio Gesù, Figlio di Dio fatto uomo? Ma intendiamo così la nostra comunione? La intendiamo come é nelle intenzioni di Gesù Cristo? La intendiamo come la intende la chiesa?
Nel vostro spirito, cercate di riflettere, di chiarire le idee, di correggerle, se i vostri sentimenti e le vostre disposizioni e accostatevi a Gesù sono diverse.
Egli é la vita.
Egli é la sorgente della vita.
Egli é il nutrimento della nostra vita spirituale.
OM 315 Grazie 70 – Santuario della Madonna delle Grazie, – 15-8-70