La parola del Vescovo
La data dell’ultima Visita Pastorale risale al 1942, quando il mio compianto Predecessore Mons. Bianchi affrontò il grave disagio della Visita nonostante le difficoltà e i pericoli propri di quel tempo di guerra.
Dal giorno del mio ingresso in Diocesi non ho mai cessato di rendermi conto delle condizioni delle nostre cose attraverso frequenti contatti sia col Clero che con il popolo e questo mi ha dato modo di possedere una visione assai esatta di quanto forma I’oggetto della cura pastorale. Il giudizio che mi sono formato è rispondente a quello dei miei venerati Predecessori, come è stato da Ioro espresso nei verbali della S. Visita, che mi sono fatto dovere di leggere incominciando da Mons. Pedecini fino a Mons.Bianchi
Per me ora si tratta di impegnarmi in un lavoro metodico e organico che mi dia modo di arrivare ad una conoscenza approfondita dell’attuale situazione religiosa, morale e sociale delle nostre popolazioni.
Il fine specifico
Oltre gli scopi generali della Visita Pastorale intendo perseguirne uno specifico che si identifica con la Parrocchia e la vita parrocchiale.
La Parrocchia è il vaso capillare che porta i frutti della Redenzione a ciascuna cellula di cui si costituisce il Corpo Mistico di nostro Signore Gesù Cristo; quando i vasi capillari si ostruiscono o si rompono, è la morte dell’organismo .
Di qui le vive e insistenti premure della Chiesa per mettere a fuoco il concetto di Parrocchia e vitalizzarne la funzione.
La visita Pastorale consisterà nel trasferirsi del “Pastore” in mezzo a ciascun gregge (Parrocchia) a Lui affidato quale patrimonio prezioso dal Sommo Pastore affinché Lui conosca le sue pecore e le pecore conoscano Lui e trovino pascoli buoni e si abbia un solo ovile e un solo Pastore (Gv, 10, 14-16 passim).
Il vario lavoro
Il lavoro si svolgerà quindi così:
1° preparazione dei dati statistici da cui risulti con esattezza la situazione religiosa, morale e sociale della popolazione parrocchiale presente e assente (emigranti, militari, ecc. ) – cognosco oves meas -;
2° istituzione e organizzazione della Confraternita della Dottrina Cristiana per il Catechismo ai piccoli e ai grandi – et cognoscunt me meae -;
3° pratica del culto, vita sacramentaria e rispettiva disciplina – et pasqua invenient
4° organizzazione dell’apostolato e della carità in tutte le sue forme perché tutti ritornino alla casa del Padre e, anche in senso materiale, nessuno muoia di miseria e di fame. Tutti devono poter sentire la Parrocchia come la casa propria – unum ovile-;
5° rendere cosciente ed operante il senso dell’unità e della cattolicità della Parrocchia nella Chiesa -et unus pastor-
Unione di tutte le forze
E’ troppo evidente che nessuna istituzione compresa nell’ambito della Diocesi può esimersi dal lavorare per la Parrocchia o almeno dal collaborare con essa. I Capitoli, gli Istituti Religiosi, le Confraternite, i Terz’Ordini, le Associazioni Pie e di Azione Cattolica devono tenere presente che lo strumento più diretto e immediato di cui la Chiesa si serve per arrivare a tutti con l’insegnamento, la guida e l’azione santificatrice è la Parrocchia e che perciò debbono lavorare in unione con la Parrocchia se intendono praticamente collaborare con la Chiesa per la salvezza del mondo
Quindi la miglior preparazione a questa Visita Pastorale sarà lo sforzo sincero e cordiale di entrare nelle intenzioni della Chiesa che cosi si è espressa sulla importanza della vita parrocchiale, attraverso il magistero del Sommo Pontefice: – ” Innumerevoli anime tendono con fiducia e speranza gli occhi e il cuore verso la Chiesa. Ma appunto questo spettacolo, sempre presente al Nostro spirito, ci spinge a considerare particolarmente la cura diretta, immediata delle anime, nella vita parrocchiale, nella quotidiana azione del Sacerdote all’altare, sul pergamo, nel confessionale, nell’insegnamento, fra la gioventù, al letto dei malati, nei colloqui personali. Questo assiduo lavoro è stato ed è dappertutto e in tutti i tempi la base fondamentale e come la solida armatura che assicura la perenne vitalità del la Chiesa” ( Discorso del 16 Marzo 1946 citato nella lettera Pontificia al Card. Lercaro, in occasione della IV Settimana di aggiornamento Pastorale del Settembre s.a. Bologna.
I miei sentimenti
Se queste che ho esposto sono le intenzioni che mi spingono a intraprendere la Santa Visita, i miei sentimenti sono di stima e di approvazione per i Sacerdoti che già lavorano o collaborano nel ministero parrocchiale, di fiducia per quelli che ancora attendono di essere impegnati nello stesso ministero o che comunque vorranno collaborare.
Mi conforta il pensiero che tutte le Comunità Religiose hanno più volte dichiarato di mettere a disposizione, locali e personale soprattutto per il Catechismo ai piccoli. Confido di trovare uguale comprensione – più di una prova rassicurante l’ ho già avuta – da parte delle venerande Confraternite. L’Azione Cattolica mi ha dimostrato di volere, con tutte le forze, attuare le direttive proposte dal Vescovo sotto la guida dei Parroci.
Non mi rimane che raccomandarmi alle preghiere di tutti; implorare la benedizione della Madonna e intraprendere il lavoro in nomine Domini
Carlo, Vescovo
Norme per la visita pastorale
1- Entro il termine stabilito si trasmettino in Curia i questionari debitamente compilati. :
2 -Fin che dura la Visita i Rev.mi Parroci devono munirsi del permesso de Vicario Forarieo se devono assentarsi per un solo giorno e di quello del Vicario Generale se per due giorni o più.
3-Tutti i Rev.mi Parroci che vengono a Monopoli, per qualunque motivo, devono presentarsi al Vescovo o al Vicario Generale o al Cancelliere della Curia.
4-Entro Gennaio devono essere trasmessi in Curia da parte dei Rev.mi Parroci gli orari festivi e feriali della Messe che si celebrano nelle Chiese, situate nell’ambito della Parrocchia l’orario delle adunanze delle Associazioni di A. C. e del Catechismo a bambini.
5-La S. Visita avrà inizio solennemente nella sola Cattedrale; si farà invece la chiusura solenne nelle singole Parrocchie quando sarà portato a termine il lavoro di indagine e di organizzazione.
6_ Dal giorno di apertura in Cattedrale la visita si intende aperta in tutte le Parrocchie e chiese della Città e della Diocesi
7-Ogni sopraluogo del Vescovo o del Convisitatore ha valore di Visita Pastorale.
8-Il Vescovo ed il Convisitatore non si fermano presso i Rev.mi Parroci né per i pasti nè per il riposo.
Stampa: Gennaio 55 – Rivista diocesana.
ci sono i manoscritti di queste pagine stampate. Aggiungo la preghiera che non è stata stampata
O Maria, Madre di Gesù e Mamma nostra,
noi ammiriamo tutta la grazia che é in Te;
Tu sei grande perché fosti umile e sottomessa,
Tu sei bella perché fosti casta,
Tu sei ricca perché amasti la povertà
Tu sei felice perché abbracciasti la croce
le Parrocchie e Chiese della Città e della Diocesi.
ST 123 Gennaio 1955