Se la << pastorale >> non è un elenco, più o meno completo, di iniziative da impiantare e da promuovere sia pure nel quadro di un piano organico, ma un’accettazione del progetto di Dio secondo tutte le dimensioni con le quali si è manifestato nel Signore Gesù, i due discorsi di Mons. Ferrari che qui vengono riportati ci introducono nel cuore dell’azione pastorale e ne tracciano le linee essenziali, senza le quali non vi è assolutamente azione pastorale anche nella più generosa e aggiornata intraprendenza.
Molto facilmente la realtà cristiana, che qui viene presentata nella sua profondità, è data come scontata, mentre deve essere sempre presente e attiva nell’operatore di pastorale; altrimenti le iniziative che si portano avanti, o si devono portare avanti, sono prive di anima, si irrigidiscono così da non tollerare le correzioni imposte dall’evolversi delle situazioni, sono sostenute soltanto da risultati constatabili, che peraltro spesso mancano o sono ambigui.
E’ la realtà personale dello Spirito Santo che, continuamente diffuso nel cuore dei cristiani, fa che Cristo non sia un personaggio del passato, ma una presenza viva nella storia; che il Vangelo non sia una dottrina o una legge, ma una potenza di vita; che la Chiesa non sia una semplice organizzazione, ma comunione di persone divine e umane; che la missione non sia una propaganda ma una esperienza vissuta capace di suscitare analoghe esperienze; che l’agire pastorale non sia la ripetizione di gesti o di riti, ma l’evento di Dio che conduce la vita dei suoi figli alla pienezza.
Questa la realtà che, nell’operatore di pastorale deve acquistare uno spessore sempre maggiore. A ciò tende l’insistenza con la quale Mons. Ferrari ritorna su queste dimensioni fondamentali delta vita della comunità cristiana, che costituiscono il parametro di riferimento di tutto il suo agire.
Mons. Osvaldo Mantovani
Dal libro “Da dio a Dio un popolo in cammino”- 1978 -pag. 87-88