Per il ministero della Parola ciò che dobbiamo intendere è il mistero
La Parola di Dio ci propone sempre un evento della storia della salvezza, un evento che noi possiamo chiamare più semplicemente mistero, cioè un fatto che ha la sua manifestazione esteriore ma ciò che conta é quello che contiene di interiore, che é Dio e la sua azione rivolta alla nostra salvezza. La Parola di Dio, conseguentemente, ha un contenuto che dobbiamo intendere.
La Parola di Dio é una parola rivolta agli uomini, a noi personalmente e attraverso il nostro ministero si rivolge ai nostri fratelli.
Prima di tutto noi dobbiamo considerare un brano della Parola di Dio quindi un episodio contenuto nella sacra scrittura, – anche una semplice affermazione verbale- , come un evento. Che Dio abbia parlato é l’evento degli eventi. Che Dio abbia fatto quella cosa, è un evento che Gesù Cristo abbia fatto quell’affermazione é un evento, non é semplicemente un fatto storico, un insegnamento; é un evento di salvezza, é un’azione attraverso la quale Dio procura la nostra salvezza.
Questo é estremamente importante per farci entrare nella coscienza, nella convinzione che qui stiamo davanti a qualche cosa che é più di un libro, più di un episodio, più di un’affermazione dottrinale. Se siamo di fronte ad un evento di salvezza, stiamo di fronte a chi produce, a chi opera, a chi é protagonista di questo evento, perciò la prima conseguenza é quella che stiamo dinnanzi a una realtà personale.
Sarà il Padre, sarà il Figlio, sarà lo Spirito santo, chiunque sia, la Persona Divina che é soggetto di quell’evento, é sempre in relazione con le altre Divine Persone e compie un’opera nella quale sono impegnate tutte le Divine Persone. Quindi l’aspetto personale é trinitario. Noi ci troviamo sempre davanti al mistero della Santissima Trinità. Il mistero della Santissima Trinità non é mai staccato dai fatti che riguardano la nostra vita spirituale e che riguardano la salvezza del mondo.
La nostra religione é trinitaria.
Prima avvertenza da parte nostra è di non lasciarci sfuggire il vero significato della Parola di Dio: l’elemento personale,l’elemento salvifico, e l’elemento salvifico nella sua attualità. Abbiamo ripetuto più volte che, ciò che é accaduto nella storia é presente nella vita della chiesa.
L’altro punto che dobbiamo tenere presente é questo: questo evento di salvezza che ha come protagonisti le Divine persone, ha un contenuto salvifico – tanto per intenderci con le nostre categorie -: ha un contenuto che va inteso, che va imitato, che é forza di intenderlo e di imitarlo. Sarebbe troppo semplice e pericoloso dire che, ha un contenuto dottrinale perché é tutto una dottrina. Ciò che noi dobbiamo intendere é il mistero. San Paolo ha la conoscenza di trovarsi davanti ad un mistero che é stato nascosto da tutti i secoli e prega perché noi siamo introdotti nella intelligenza, nella profondità, nella larghezza, nella lunghezza del mistero.
Nostro Signore Gesù Cristo dice: avrei molte cose ancora da dirvi ma ora non siete capaci di capirle; verrà un altro che vi introdurrà in tutta la verità. Non si tratta soltanto di una verità da intendere con l’intelligenza quando noi parliamo del primo contenuto del mistero. E’ un mistero tale e quale, e il mistero é capito da parte nostra per l’azione dello Spirito Santo che ci introduce nella conoscenza, che ci rivela ciò che é Dio, ciò che Dio vuole, ciò che Dio fa.
Da notare.
In qualsiasi espressione della Parola di Dio, possiamo dire in ogni riga del Libro Sacro, avviene qualche cosa, c’è questo contenuto misterioso da intendere e da intendere per mezzo dello studio che é una preparazione alla intelligenza della Scrittura, ma soprattutto per l’applicazione della preghiera che é ascolto in una disposizione di docilità e in un atteggiamento di disponibilità per ciò che la Parola vuole da noi. La Parola di Dio intanto sarà capita in quanto troverà in noi lo spazio disponibile per calarsi. Se in noi non c’è questo spazio libero, la Parola di Dio non sarà intesa nel suo significato.
Il contenuto della Parola di Dio lo possiamo chiamare esemplare. La Parola di Dio ci propone non tanto qualche cosa da fare ma qualche cosa da vivere, qualche cosa che noi dobbiamo essere. Siamo troppo preoccupati di arrivare a delle conclusioni, a delle proposte pratiche, a dei propositi. Noi per fare dobbiamo essere. Lo sappiamo molto bene in teoria ma é importante saperlo secondo il modo di pensare di Dio, secondo il modo di fare di Dio, perciò é quel mistero che deve entrare dentro di noi. Cristo vita nostra, prima di tutto vuole vivere in noi,
vuole essere in noi prima di agire in noi
vuole essere in noi prima di essere umile in noi,
vuole essere in noi prima di essere paziente in noi,
vuole essere in noi prima di essere mite in noi.
Prima deve essere in noi. Non si tratta di semplice esemplarità del contenuto del mistero. Si tratta della vita e di un aspetto della vita che noi dobbiamo imparare, al quale dobbiamo aprirci e disporci. Tra la verità e la pratica non c’è una separazione, é un unico fatto di vita che ha diversi aspetti, secondo il nostro modo di concepire, ma che ha una unità profonda nella sua realtà.
Un altro aspetto.
Un altro elemento del contenuto del mistero é quello che noi chiamiamo la grazia, cioè la possibilità di vita nuova, di intelligenza nuova, di comportamento nuovo che é la salvezza stessa. Noi siamo salvi per grazia: la grazia nella molteplicità dei suoi elementi, dei suoi aspetti, dei suoi sensi.
Dicevamo ieri che i sacramenti per una certa teologia speculativa e astratta producevano la grazia e basta. Ma, la grazia é vita. Altro é la sorgente della vita. Altro sono le manifestazioni della vita le quali sono molteplici e, come una persona é completa se svolge tutte le sue facoltà nell’unità del proprio io, così la vita spirituale è completa se sviluppa la molteplicità dell’unica grazia di Dio. Molteplicità della grazia vuole dire soprattutto capacità di rapporti. L’umiltà é un determinato rapporto nei confronti di Dio e del prossimo; la pazienza é un modo del nostro rapporto con Dio e dei nostri rapporti con il prossimo: sopportando Così della carità e di ogni virtù.
Le virtù presentate in astratto..! Le virtù sono delle energie che ci vengono comminate dall’alto o che, per lo meno, vengono animate da Dio stesso e così diventano possibili nella nostra condotta.
Questo all’incirca é il contenuto del mistero registrato dal testo sacro della Parola di Dio.
La Parola di Dio é parola rivolta agli uomini, allora é un dialogo, allora contiene una proposta, allora Dio ci dice qualche cosa per la vita della nostra persona nella situazione in cui si trova.
Se Dio parla a me che sono vescovo parla a me in questa determinata situazione;
se parla a voi che siete sacerdoti parla a voi nella vostra determinata situazione,
se parla ad un religioso o ad una religiosa o ad un laico, parla a persone che sono in una determinata situazione.
Ho detto a preferenza quelli che si chiamano stati di vita. Ma ci sono delle situazioni più concrete e dettagliate, per esempio per paradosso: fa freddo, fa caldo, si sta bene, non si sta bene, si é capiti, non si é capiti, si ha fiducia, non si ha fiducia.
Iddio ci fa la sua proposta che é contenuta nel significato del suo mistero, ci dà l’intelligenza del significato del mistero che é contenuto nella sua proposta, nella grazia di questo mistero.
Che valore ha per me in questa mia situazione, questa parola, non per la relatività della parola, ma perché la Parola entri nella mia situazione?
Noi abbiamo una frase fatta che ha il suo valore. Diciamo, come si comporterebbe Gesù Cristo al mio posto? Insomma, cosa mi proporrebbe Gesù Cristo in persona?
E’ una proposta che Gesù Cristo in persona mi fa in quel momento tenuto conto della sua pazienza, della sua comprensione, delle sue esigenze, dell’amore che mi porta, delle esigenze dell’amore che Lui mi porta e che é l’espressione dell’amore del Padre mio.
Allora, quale vuole essere la mia risposta concreta? Tutti ricordiamo che gli autori di vita spirituale dicevano di non fare troppi propositi, di non fare propositi vaghi. Si tratta di accogliere concretamente nella mia situazione, la proposta che mi viene da Dio, come io la voglio tradurre, come io voglio rispondere.
Qui deve entrare l’aiuto della grazia di Dio ma nel decidere ci vorrà il buon senso, il senso del concreto, il senso del possibile secondo la misura e lo stile del cristiano. Quando ho concretato la risposta devo ancora stare attento: “sine me nihil potestis facere”.
Quel mistero che abbiamo meditato, quel mistero che abbiamo predicato, quel mistero di cui abbiamo colto il senso, quel mistero di cui abbiamo proposto il senso, quel mistero che mi chiede di rispondere, e io tutto considerato ho deciso di dare questa risposta, é Dio che mi viene incontro con la sua grazia. Quel proposito, quella decisione in me, diventa possibile non solo per il mio impegno ma per la grazia di Dio, perché noi non siamo salvi per le opere, ma siamo salvi per la grazia che ci dà la capacità di produrre le buone opere.
Quindi a noi stessi come alla nostra gente diciamo sempre con chiarezza che: perché quella decisione diventi effettiva, perché quel proposito diventi possibile ci vuole la Grazia di Dio e allora bisogna affidarsi alla grazia di Dio, chiederla, cercarla, attingerla.
Ogni proposta di Dio é sempre nel senso del mistero della croce: “chi vuole venire dietro a me prenda la sua croce e mi segua”. Ecco allora il punto di innesto tra la celebrazione della parola e la celebrazione eucaristica!
Ecco dove potete attingere per avere la capacità di offrire il vostro sacrificio!
E’ un modo di educare la nostra gente ed é un modo di educare noi stessi, che celebriamo la santa Messa, a fare la propria offerta, non un’offerta vaga: Offro tutto me stesso, offro le mie pene, offro i miei sacrifici. Sta bene offrire tutto! In particolare offri quello che ti chiede Dio attraverso la sua parola, attraverso questa parola che hai ascoltato oggi e pensa che: non sei tu il Cireneo che nella Messa aiuta Gesù a portare la croce, ma sei tu in croce che sei aiutato dal Cireneo che è nostro Signore Gesù Cristo, che veramente ti dà la forza per salire il Calvario con lui.
Ecco alcuni suggerimenti per noi e per il nostro ministero di fronte alla Parola di Dio.
OM 337 sacerdoti 70 –
Montecastello 24 settembre 1970 ai sacerdoti