al Dio del cielo e della terra,
per mezzo di Gesù Cristo nostro salvatore
Speziale 1967 – Ordinazione sacerdotale ore 20,30
L‘ambiente in cui ci troviamo, il clima che si é creato – data l’ora – invitano non ad affrettarci per andare, ma a sostare ancora un istante: per continuare a gustare ciò che é avvenuto, per metterci nelle disposizioni di comprendere qualche cosa di ciò che é avvenuto, per permettere che attecchisca e germogli nel nostro animo questa nuova parola di Dio, questo nuovo avvenimento di salvezza che si é compiuto in mezzo a noi, in una cornice così suggestiva, tra questo candore di muri di una casa che ci accoglie.
– La casa! La casa di Dio! Tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che si vedeva quando siamo arrivati e che ormai non s’intravede più per le tenebre: – gli ulivi che continuano la loro vita secolare e portano con loro tutta la ricchezza di una simbologia evangelica, – ci riportano tanto bene nell’ambiente della Palestina dove il Signore si ritirava a pregare, non solo la sera che precedette la sua morte.
Chissà quante altre volte si ritirava a pregare in una campagna come questa, sotto gli ulivi come questi, forse vicino a qualche abitazione come questa dove gli apostoli e i discepoli sostavano, e pregava per loro. Ha pregato quando li ha eletti, quando li ha chiamati Apostoli, quando ha imposto loro un nome che corrispondeva alla loro missione. Suppongo di indovinare qua vicino un gregge di cento o più pecore che sta riposando. Come allora, qualcheduna può innalzare un belato ed evocare l’immagine di Gesù. “Io sono il buon pastore”, e le sue parabole.
Qui é il Vangelo che continua: un nuovo eletto, frutto della preghiera e del sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo, un nuovo eletto che non sarà pastore di pecore che belano, ma di uomini e donne che anelano la salvezza. Tutto questo é avvenuto, perché Gesù ha voluto continuare a vivere in mezzo a noi, ad essere presente in mezzo a noi per portarci la sua parola.
Il vostro Domenico, il nostro don Domenico é sacerdote come me, come don Peppino, come don Vito. Tutti siamo sacerdoti del sacerdozio di nostro Signore Gesù Cristo. Noi diciamo le stesse parole di Gesù, compiamo le stesse azioni di Gesù perché,per la imposizione delle mani che è incominciata da nostro Signore Gesù Cristo ed è passata ininterrottamente dalle mani degli Apostoli ai loro successori fino alle mie povere mani, ci fosse una continuità di comunicazione dello Spirito santificatore, che trasforma le nostre anime e le raffigura al sacerdozio del Cristo e le riveste dei suoi poteri. Anche noi sacerdoti siamo figli della carne e del sangue, nutriti dal pane della vostra e nostra fatica, sostenuti dall’olio dei vostri olivi e dal vino dei vostri vigneti (anche se in questa zona sono poco rappresentati) ma noi, singolarmente diventiamo gli strumenti che vi rendono capaci di innalzare questo cantico delle creature al Dio del cielo e della terra, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo nostro Salvatore.
Tutti insieme: il vostro don Domenico con i suoi confratelli e con me, abbiamo detto, stasera:- “per mezzo di Gesù, con Gesù e in Gesù, nello Spirito Santo, ogni onore e gloria a te Dio Padre onnipotente”. – Questo cantico dell’universo, – questo cantico delle creature, – questo cantico delle nostre intelligenze e dei nostri cuori e dei nostri sentimenti, – per il sacerdozio di Gesù Cristo, è reso visibile e operante in mezzo a noi,continua e continuerà.
Cari figliuoli di Speziale e voi tutti che venite dalla altre contrade, la vostra é una terra buona. Non me ne intendo da contadino ma mi pare di intendermene da pastore degli uomini. Mi pare che quella “vena” di un sacerdozio rinnovato, che sta ormai propagandosi in mezzo a voi che siete la più piccola parrocchia della Diocesi, sia anche il frutto della vostra corrispondenza alla grazia del Signore, di un vostro impegno, nelle singole famiglie, all’esemplarità della vostra vita cristiana. So della vostra austerità, so dei vostri sani costumi, so delle vostre famiglie unite, so del vostro attaccamento alla chiesa, so del vostro rispetto per il sacerdote, so del vostro amore per Cristo e tra voi.
Adesso, insieme al vostro parroco avete anche don Domenico e attendete che altri si uniscano a lui. Oh! siate ancora più austeri nei vostri costumi, santi nelle vostre famiglie, attaccati alla vostra chiesa e rinnovate la vostra tradizione di vita cristiana. Qui sono presenti tutte le donne e tutte le giovani, tutti gli uomini e un buon gruppo di giovani. E’ nei giovani che si deve rinnovare la vostra annosa, sana tradizione. Gesù si rinnova in questi giovani leviti dei quali uno di loro, oggi, raggiunge il sacerdozio. Ma deve rinnovarsi, in tutti voi, un accostamento più intelligente, più libero, più volonteroso, più impegnato a quella fede che ci dà questi doni di Dio, queste ore di grazia, queste rivelazioni del Vangelo. Come avviene questa sera!
Questa sera é soltanto un’ora di meditazione; questa sera é soltanto un momento di richiamo; questa sera, però, deve essere l’inizio di qualche cosa di nuovo che avviene nelle coscienze di ciascuno, nel cuore di tutti ma specialmente della gioventù. E’ un messaggio, é un richiamo, é una grazia. – Che abbia a fruttificare in quel terreno buono: – che sono i vostri cuori, – che sono gli animi vostri, – che sono i vostri sentimenti sani e – dia frutto per noi, – e dia frutto nel tempo per molte generazioni!
Da questo luogo singolare di grazia innalziamo il pensiero, il cuore e la preghiera al Papa, a tutto il mondo, a tutti i bisogni del mondo: al bisogno di pace, d’intesa, di pane, di giustizia, di grazia e di salvezza.
Adesso, anche se é cosa buona rimanere qui, dobbiamo discendere e andare. Partiamo, però, portando tutto nel nostro cuore con grande gratitudine verso il Signore.
Il Vescovo ricordava con commozione il rito della Ordinazione in campagna, nella caratteristica fattoria di Speziale, nell’ora del tramonto. Ritornava su questi luoghi a parlare con gli ulivi che in Puglia sfidano il tempo. In queste zone ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita.Io ero con lui e ho raccolto il ricordo commosso
OM 71 Speziale 1967