San Leonardo 27 settembre 1970 oer 9 ordinazione sacerdotale
Don Anselmo Pecorari in san Leonardo
Carissimi, il nostro primo incontro, l’incontro del vescovo con la comunità parrocchiale che si raccoglie in san Leonardo, avviene in un’occasione assai singolare, in un’occasione più importante di una visita pastorale, in un’occasione che decide della vita, dell’esistenza stessa delle comunità parrocchiali. Questa mattina nel raccoglimento di questa storica chiesa un vostro fratello e amico é costituito sacerdote dell’altissimo.
Oggi, come in tutti i tempi, il sacerdote é contestato. E’ contestato soprattutto perché non si capisce il motivo della sua esistenza, che cosa ci sta a fare nel mondo in mezzo agli altri uomini. La parola del Signore, che illumina tutte le cose che riguardano la vita degli uomini, ci fa intendere anche qual é il posto del sacerdote e qual é la sua funzione.
Questa mattina noi ci troviamo in chiesa. Gli altri che non vengono in chiesa da che cosa devono distinguere noi che veniamo in chiesa? La ragione ce la dice il Signore perché noi uomini, da soli, non saremmo neppure capaci di spiegare queste cose. Avete ascoltato: Gesù ha detto ai suoi discepoli come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. All’origine di tutto, anche dell’ordinazione sacerdotale c’é il fatto che Dio é nostro padre e ci ama come ama un padre. Interrogate la vostra esperienza e il vostro cuore e vedete come amano i papà e le mamme. Iddio é padre in un modo infinito, ha un cuore infinitamente più buono di quello di un padre e di una madre.
Questa mattina, nella vostra chiesa, quando ho vestito i paramenti liturgici, stavo dinanzi all’immagine del vostro crocifisso, un’immagine impressionante. Dalla croce, Gesù ci dice ecco come io vi ho amato. Così ho dato la mia vita per voi. Perché Gesù Cristo per dimostrarci, per farci toccare con mano l’amore del padre che sta nei cieli, é morto sulla croce? Perché, noi abbiamo bisogno di essere salvati dal suo amore.
Miei cari, noi viviamo in questo nostro mondo, in questi nostri giorni. Nel nostro mondo d’oggi ci sono dei contrasti che stridono in modo impressionate. Da una parte c’é il progresso della scienza e della tecnica, abbiamo a disposizione dei mezzi per cui si può fare di tutto e dall’altra parte ci sono gli uomini, le donne, i bambini che muoiono di fame, ci sono popoli che si uccidono tra loro. Le notizie di questi giorni sono proprio queste: uomini dello stesso sangue si fanno guerra tra loro.
Vedete come sono gli uomini? Da una parte hanno capacità meravigliose e dall’altra non si vogliono bene. C’é sempre chi vuole essere più ricco, più potente, più grande e conseguentemente gli altri rimangono o diventano più poveri, più deboli, più “schiacciati”. Qualcuno suggerisce che ci vuole più progresso, un altro afferma che è colpa del sistema. Venisse qualunque cosa, gli uomini sono sempre quelli. Non si può togliere dal cuore degli uomini l’egoismo – detto con una parola cristiana, il peccato – con un metodo di governo economico.
Non importa che ci sia il peccato grande o il peccato piccolo. C’é il peccato che è sempre grande, per cui noi vogliamo diventare il centro di tutto nel mondo e non c’importa niente degli altri uomini. Abbiamo bisogno di qualcuno che non sia semplicemente uomo, che non sia semplicemente sapiente o potente o grande. Abbiamo bisogno di uno che è infinitamente buono, che ci ami infinitamente, che viva in mezzo noi e che metta nel nostro cuore qualche cosa del suo amore.
Se siete capaci di capire la parola del Signore, capite anche qual é il posto del sacerdote nel mondo e la sua funzione. Il posto e la funzione del sacerdote nel mondo è di tenere vivo in mezzo a noi Gesù Cristo che ci ama come il Padre ha amato lui. Il sacerdote mantiene vivo in mezzo a noi Gesù Cristo attraverso la parola. Quando il sacerdote, come il vescovo, annuncia la parola di Dio non è lui più o meno eloquente che tocca i cuori. Chi ci fa capire qualche cosa, è il Signore che continua a parlare nella sua chiesa attraverso il ministero del sacerdote. Il sacerdote mantiene vivo in mezzo a noi Gesù Cristo attraverso l’azione dei sacramenti. Non faccio passare tutti i sacramenti.
Il battesimo non é solo il momento in cui si dà il nome ad un bambino o ad una bambina. Il battesimo é il momento in cui il Signore entra nel cuore di quelle piccole creature e cerca di farle crescere con un po’ di bontà, con un po’ di amore, con tanta innocenza. Voi sapete che fin tanto che l’innocenza rimane nel cuore dei vostri piccoli i vostri piccoli sono buoni anche se sono birbanti, anche se non stanno fermi in chiesa. In proporzione dell’assenza del peccato, si può dire che c’é bontà. A mano a mano che subentra il peccato che è l’egoismo, sono meno buoni.
Il sacerdote tiene vivo in mezzo a noi Gesù Cristo nel mistero eucaristico, il pane trasformato nel corpo di nostro Signore Gesù Cristo, il vino trasformato nel sangue di nostro Signore Gesù Cristo. Nel mistero eucaristico Gesù Cristo é vivo in mezzo a noi. Gesù Cristo é morto in croce, ha dato il suo corpo e il suo sangue, ma é risorto da morte ed é vivo in mezzo a noi e vuole venire nei nostri cuori attraverso la comunione per farci vivere del suo amore, per darci la capacità di volerci bene tra noi.
Il sacerdote é in mezzo a noi per tenere vivo Gesù Cristo come pastore, come colui che ci guida verso ciò che é bene per noi. Avete ascoltato dal Vangelo il brano del pastore. Avete sentito cantare i vostri bambini: “Signore sei tu il mio pastore” Chi tiene vivo Gesù Cristo pastore nella chiesa é il sacerdote, pastore in mezzo ai suoi fratelli, colui che dà la vita per i suoi fratelli
Voi papà e mamme vivete, lavorate, vi sacrificate per i vostri figli che si preparano a vivere la loro famiglia di domani. Il sacerdote, invece, non vive per se stesso, per il proprio interesse e, tanto più é sacerdote, tanto più vive per i suoi fratelli. Ai miei tempi si diceva: “Il prete campa cantando”, canta la Messa e può farsela bene! Sono cambiati i tempi. Per fortuna sono cambiati. Oggi non c’é nessun interesse a diventare prete perché qualsiasi professione darebbe la possibilità di vivere meglio che a fare il prete. Naturalmente non siete tenuti a credermi. Forse non ci credete ma, ripeto, tanto più uno é prete, tanto più uno vive per i suoi fratelli, tanto più uno spende la sua vita per i suoi fratelli, tanto più rende presente nostro Signore Gesù Cristo.
Adesso questo vostro amico e fratello, per l’azione dello Spirito Santo e per il ministero del vescovo, sarà trasformato, sarà consacrato a Dio per essere nelle mani del Signore uno strumento che rende presente in mezzo a noi Gesù Cristo, che con il suo amore vince il nostro egoismo, che con la sua bontà vince la nostra cattiveria, che con la sua grazia vince il peccato.
OM 320 San Leonardo 70 – 27-9-1970 don Guido Pecorari