“A chi rimetterete i peccati saranno rimessi ”
ma dobbiamo intendere bene
che cosa è il peccato
Carissimi fratelli e figlioli della comunità che si raccoglie qui in san Barnaba, oggi veramente noi celebriamo in un modo singolare la solennità di Pentecoste. Sappiamo in che cosa consiste quest’avvenimento. La prima lettura che abbiamo ascoltato, nella celebrazione della parola di Dio lo ha raccontato. San Paolo interpreta quest’avvenimento nella lettera di cui abbiamo sentito un brano, dicendo che, c’è un unico e medesimo Spirito, lo Spirito del Padre, lo Spirito del Figlio che anima tutti quelli che compongono: la comunità dei figli di Dio, la comunità ecclesiale, la comunità che è la chiesa, la comunità che è ciascheduno di noi a cui lo Spirito conferisce i suoi doni per il bene di tutti.
Poiché c’è un solo Padre, allora c’è una sola famiglia. Poiché c’è un solo Signore, allora abbiamo un’unica legge cui obbedire e abbiamo un unico Spirito che fa nascere nel cuore dei credenti quelle disposizioni e quei sentimenti che, a loro volta, determinano l’atteggiamento fondamentale della vita di coloro che credono e si professano cristiani.
Ma noi abbiamo anche udito le parole di Gesù. Gesù, prima di accomiatarsi dai suoi apostoli dice: “Come il Padre ha mandato me così io mando voi”. Pensate: c’è qualcuno nel mondo, nella storia, in mezzo ai credenti in nostro Signore Gesù Cristo, per il quale valgono personalmente le parole di Gesù di essere mandato come Lui è stato mandato, ma questo incarico, questo compito di continuare l’opera di nostro Signore Gesù Cristo non è un compito qualsiasi che si fa con una dichiarazione scritta, con un atto ufficiale. Questo compito di continuare l’opera di nostro Signore Gesù Cristo che, a sua volta significa togliere il peccato dal mondo perché ci possa essere una vita nuova, nostro Signore Gesù Cristo non lo conferisce semplicemente con una dichiarazione ma lo conferisce con il dono dello Spirito Santo.
Leggiamo: Gesù e disse: ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi e a chi li riterrete saranno ritenuti. Sono parole che abbiamo sentito ripetere tante volte, ma che dobbiamo intendere nel contesto giusto, nel contesto attuale, anche nel contesto di questa celebrazione, anzi, in particolare nel contesto della celebrazione di Pentecoste con la presenza dei vostri bambini e bambine che attendono di essere cresimati.
I nemici di Gesù, i sommi sacerdoti, i farisei, avevano fatto una questione con nostro Signore Gesù Cristo. Quando Gesù ha detto al paralitico “Ti sono rimessi i tuoi peccati” i sommi sacerdoti si sono opposti a Gesù con la domanda: “Chi può rimettere i peccati se non Iddio soltanto?” Gesù ha risposto, “Affinché sappiate che io ho il potere di rimettere i peccati dico a te: “alzati e cammina”.
Questo potere di rimettere i peccati che Gesù ha ricevuto, è un potere che ha insieme al Padre perché è il Figlio di Dio, perché è come il Padre. Questo potere Gesù lo conferisce a degli uomini. Gesù come tutti gli altri uomini, sceglie tra gli uomini. E’ una cosa che ci può stupire, ma che se riflettiamo, non ci deve meravigliare.
La cosa che ci può stupire è che Dio, per manifestare la sua potenza che si attua particolarmente nel fatto di rimettere i peccati, si serve di povere creature. E’ una condotta umana, da parte di Dio, per accostarsi maggiormente a noi, per dare a noi la possibilità di accostarci più facilmente a Lui. Se noi potessimo vedere con i nostri occhi e toccare con le nostre mani, la maestà di Dio e la potenza di Dio ci spaventerebbero, ci terrebbero lontani da Dio, invece, la potenza di Dio che si manifesta nella debolezza ci apre alla fiducia e alla confidenza.
Io sono qui, perché sono uno di quelli per i quali Gesù Cristo da detto: “E’ stato dato a me ogni potere, così io Lo do a voi e a chi voi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi li riterrete saranno ritenuti”. Io sono qui questa sera proprio per rimettere i peccati e non li voglio ritenere. Direte: ma che cosa vuole fare il vescovo questa sera, ci vuole confessare tutti oppure ci vuole dare un’assoluzione generale? No, miei cari, faccio qualche cosa che forse è più radicale di una confessione e di un’assoluzione, ma dobbiamo intendere bene che cos’è il peccato.
Siamo troppo abituati ad identificare il peccato con determinate azioni. Il peccato, nella sua radice, nella sua sostanza, nella sua realtà vera, sta nel fatto che noi dimentichiamo che Dio è nostro Padre; Il peccato,vero è che noi dimentichiamo che tutti gli uomini e le donne sono figli di questo Padre; Il peccato,consiste nel non voler bene al Padre nostro che sta nei cieli, Il peccato, consiste nel non volere bene ai figli di questo unico nostro Padre che sta nei cieli. Tutti gli atti di peccato, se voi li considerate attentamente, si riducono a non volere bene al Padre nostro che sta nei cieli e a non volere bene ai figli di questo Padre.
Voi mi chiederete: ma come fa questa sera il vescovo a rimetterci i peccati? Con il potere che ho ricevuto da nostro Signore Gesù Cristo e che non è mio. Anche se io sono vestito di rosso, anche se io porto un anello al dito, anche se ho una croce sul petto, non è per questo che ho il potere di rimettere i peccati ma è per lo Spirito Santo che ho ricevuto. E’ per lo Spirito Santo che io dono nella cresima e che richiamo e voglio ridestare con questa celebrazione. E’ per lo Spirito Santo che io, con le vostre disposizioni e la vostra corrispondenza, secondo il vostro impegno,rimetterò i peccati. Mi sarà molto facile per questi bambini e bambine che stanno davanti a me, perché il peccato non ha ancora messo radici profonde nel loro cuore. Minaccia forse di spuntare.
Io sono sicuro, che quando imporrò loro le mani, riceveranno lo Spirito Santo. Che cosa fa nella loro persona lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo con la sua presenza, li mette in condizione di non commettere peccati. Detto in modo positivo: li mette nella condizione di voler più bene al loro Padre che sta nei cieli e dà loro la grazia e la forza di voler più bene a tutti i fratelli che hanno intorno a loro e che sono i figli del Padre che sta nei cieli. In questo senso rimetto i peccati a quelli che ricevono la cresima questa sera.
Miei cari, questo mio compito è molto facile ma questo gesto non lo devo fare soltanto io. Lo dobbiamo fare tutti noi presenti. Io ho ricevuto lo Spirito Santo ma anche voi padrini e madrine certamente avete ricevuto lo Spirito Santo, anche voi papà e mamme siete tutti battezzati e cresimati. L’importante è che la vostra cresima di padrini e di madrine e di genitori non si riduca al certificato di cresima.
Vi ho detto che, Gesù Cristo non ha firmato nessun certificato. Gesù Cristo vi ha dato lo Spirito Santo e allora voi con me, questa sera, siete impegnati ad assicurare l’azione dello Spirito Santo in questi piccoli e siete impegnati più di me, perché io fra poco me ne vado, voi invece rimanete accanto a loro e se la vostra persona, se la vostra vita, se il vostro comportamento non sono conformi all’azione dello Spirito Santo nel vostro cuore, se voi non siete i credenti che vogliono bene al Padre nostro che sta nei cieli, se voi non siete i credenti che vogliono bene a tutti gli uomini di qualsiasi età e condizione perché sono figli dello stesso Padre, voi non siete un sostegno, voi non siete una guida, voi non siete un modello per questi bambini e bambine cresimati.
Voi potreste diventare un motivo di sfiducia, di dubbi molto seri e per la loro giovane coscienza un motivo di crisi. Questi piccoli che ricevono la cresima vedono, osservano e pensano: la mia madrina ha ricevuto la cresima, mia madre è cresimata, dovrebbero voler bene al Padre che sta nei cieli con tutto il cuore e dovrebbero voler bene a tutti come a dei fratelli perché sono tutti figli del Padre, come lo diciamo con la preghiera “Padre nostro”. Se questo non si realizza, vi lascio immaginare che cosa avviene.
Allora vedete che siete tutti impegnati a rispolverare la vostra cresima, ad entrare nell’intimo della vostra persona per incontrarvi con lo Spirito Santo che è disceso in voi il giorno del Battesimo, che si è stabilito in voi dal giorno della Cresima e non cessa un istante a sollecitarvi nel senso contrario al peccato, quindi nel senso dell’amore verso Dio e dell’amore verso il prossimo.
Celebriamo allora la Pentecoste e cerchiamo di essere in sintonia con questa celebrazione.
Noi abbiamo fatto, a principio, una bella preghiera: “O Dio che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa – e noi siamo la chiesa – diffusa in tutto il mondo e spargi su tutta la terra, fino ai confini del mondo i doni dello Spirito Santo, continua ancora oggi nella comunità dei credenti i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del vangelo” Noi siamo la chiesa noi siamo qui una comunità di credenti, rinnova, Signore, quello che hai fatto il giorno di Pentecoste quando si è iniziata la predicazione del vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Noi siamo un po’ abituati alla predicazione del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Per noi non è più una novità, per noi forse ha perduto la sua freschezza. Abbiamo bisogno di rinfrescare il nostro gusto per il vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e lo farà lo Spirito Santo, se noi lo pregheremo con una preghiera unanime e fervorosa in questo momento della celebrazione della santa Messa.
OM 412 Barnaba 71 – 30-5-1971, ore 19,30 Solennità di Pentecoste