Abbiamo la responsabilità
di rendere visibile lo Spirito Santo
nel nostro comportamento
Care bambine e bambini che, state per ricevere la cresima, oggi celebriamo la Pentecoste per voi, celebriamo la Pentecoste con voi. Sapete cosa vuole dire celebrare la Pentecoste? Non vuole dire soltanto ricordare ciò che è accaduto agli apostoli mentre si trovavano nel cenacolo, quando finalmente hanno costatato che era vero quello che Gesù aveva promesso e che avrebbero ricevuto lo Spirito Santo.
Noi sappiamo che cosa è accaduto agli apostoli dopo che hanno ricevuto lo Spirito Santo. Prima di ricevere lo Spirito Santo gli apostoli, pur essendo stati vicini a Gesù, pur avendo visto i suoi miracoli, pur avendo costatato ripetutamente che Egli era il Signore della vita perché aveva vinto la morte con i miracoli della risurrezione e poi con la sua resurrezione, tuttavia non avevano capito il significato del mistero della persona di nostro Signore Gesù Cristo e il significato della sua missione. Dopo che hanno ricevuto lo Spirito Santo, diventano intelligenti del mistero di Dio e capiscono qual è il compito che Gesù ha affidato a loro quando ha detto: andate nel mondo intero e predicate il vangelo a tutte le creature.
Dopo che hanno ricevuto lo Spirito Santo capiscono le parole che Gesù aveva detto prima di abbandonarli: “Riceverete lo Spirito Santo, a quelli cui rimetterete i peccati saranno rimessi, a quelli ai quali li riterrete saranno ritenuti”. Lo abbiamo letto nel vangelo d’oggi. Per di più, gli apostoli che avevano avuto tanta paura durante la passione di nostro Signore Gesù Cristo al punto che lo avevano rinnegato ed abbandonato, ormai hanno il coraggio di presentarsi nelle piazze e predicare nostro Signore Gesù Cristo crocifisso e risorto nella potenza della sua forza di Signore, cui sono affidate tutte le creature perché possano essere sante. E la predicazione degli apostoli, corroborata dalla potenza dello Spirito Santo, produce i suoi frutti.
Dal giorno della Pentecoste nasce la Chiesa. Che cosa vuole dire: nasce la chiesa? Vuole dire che, chi ascolta la predicazione degli apostoli e crede, incomincia a seguire nostro Signore Gesù Cristo. In che senso incomincia a seguire nostro Signore Gesù Cristo? Incomincia a farsi battezzare per rinascere ad una vita nuova e per vivere la vita nuova che Gesù ha portato su questa terra. La vita che Gesù ha portato su questa terra è la vita dei figli di Dio, che non è una vita d’indifferenza e d’egoismo nei confronti degli altri, ma è una vita d’amore.
Tutto quello che è capitato agli apostoli è presente, è attuale, mantiene tutta la sua forza e la sua potenza e la sua grazia per noi che celebriamo questo mistero. Dico: per noi. Non abbiatevela a male voi bambini e bambine perché la Pentecoste non è soltanto per voi che ricevete la cresima ma: è per tutti i credenti, è per i vostri padrini e madrine, è per i vostri papà e mamme che sono qui, è per tutti i presenti rappresentanti delle vostre famiglie e della vostra comunità parrocchiale che devono credere all’evento che si compie nelle vostre persone e che si è compiuto nella persona di ciascuno di noi che abbiamo già ricevuto il dono dello Spirito Santo.
Noi, celebrando il giorno di Pentecoste dobbiamo chiederci: lo Spirito Santo promesso da nostro Signore Gesù Cristo, Colui che è disceso sugli apostoli, colui che ha trasformato gli apostoli, colui che ha dato loro l’intelligenza di capire nostro Signore Gesù Cristo, colui che ha dato loro il coraggio di predicare nostro Signore Gesù Cristo, colui che ha dato la forza eroica di testimoniare nostro Signore Gesù Cristo con la loro morte, è presente nella nostra vita di cristiani, di credenti?
E’ presente nella nostra vita spirituale? Quante volte preghiamo lo Spirito Santo? Quante volte ci mettiamo in ascolto dello Spirito, che ci è stato dato e che è nell’intimo della nostra persona? Quante volte ci capita di resistere a questo Spirito, che è lo Spirito di nostro nostro Signore Gesù Cristo che ci chiama ad essere generosi, a fare degli atti di rinuncia contro i nostri capricci, contro le nostre cattive inclinazioni? Quante volte noi siamo obbedienti allo Spirito Santo che ci spinge nel senso d’essere buoni, comprensivi, di volerci bene, di pensare come pensa un vero figlio di Dio, e cioè che pensa più agli altri che a se stesso?
Capite quale impegno importa credere alla presenza dello Spirito di Gesù Cristo in noi? Capite quale responsabilità abbiamo di non trascurare questo dono che ci dà la possibilità d’essere cristiani? Capite quale incoerenza c’è nella nostra vita quando non siamo docili allo Spirito che nostro Signore Gesù Cristo vuole diffondere continuamente nella sua Chiesa?
Noi adesso compiamo un rito. Io, ubbidendo alle parole di nostro Signore Gesù Cristo, imporrò le mani a questi figlioli che mi presentate ed essi certamente riceveranno lo Spirito Santo. Questo è garantito e sicuro per il gesto che compio io.
Ma io, in mezzo a voi, non posso sostituire né il papà né la mamma di ciascuno di loro, non posso sostituire i padrini e le madrine che sono accanto a questi piccoli. Questi sono bambini e bambine anche se a volte si danno delle arie di sapere e di essere qualche cosa che per crescere fisicamente hanno bisogno di un papà e di una mamma, che per svilupparsi intellettualmente e culturalmente hanno bisogno delle persone che siano istruite più di loro, che per crescere come cristiani, per corrispondere al dono dello Spirito Santo, hanno bisogno di avere continuamente accanto a loro delle persone che credono allo Spirito di Dio, che seguono lo Spirito di nostro Signore Gesù Cristo, altrimenti questi piccoli, nel senso della fede, è come se non avessero un padre e una madre.
Guardate che, questo è molto grave. Noi a volte ci lamentiamo della gioventù, ma poi specialmente quando accadono fatti clamorosi, di solito veniamo a scoprire che accanto a quel giovane e a quella giovane mancavano il padre o la madre o entrambi, non mancavano tanto nel senso materiale, quanto nel senso che non ci sono stati come padri e madri credenti in nostro Signore Gesù Cristo, credenti nella salvezza di nostro Signore Gesù Cristo. Guardate che il destino di questi piccoli dipende proprio da noi e dipende da questa nostra fede in quell’azione invisibile dello Spirito di Dio che ci salva e dalla cooperazione che noi diamo a questo Spirito rendendolo visibile nel nostro comportamento e nella nostra vita.
Cerchiamo allora, tutti indistintamente, di comprendere qual è il nostro impegno nella celebrazione della Pentecoste che si compie per noi in questo momento perché non solo i cresimandi sono interessati in questa celebrazione, ma anche noi che siamo i più responsabili e che viviamo con loro. Perciò mettiamoci tutti in preghiera, entriamo in noi stessi, per incontrarci con lo Spirito del Signore che ci cerca, che batte alla porta del nostro spirito, che vuole farsi sentire alla nostra coscienza, che vuole ridestarsi dal sonno cui l’abbiamo costretto, forse per la nostra indifferenza, forse per la nostra insensibilità. Facciamo sì che nel giorno di Pentecoste lo Spirito di Dio ci animi, tutti, in un modo veramente responsabile.
OM 411 Pentecoste 71 – Sant’ Andrea, 30-5-1971