la parola del vescovo
La pastorale dei ragazzi 26-29 agosto 1974
Continuiamo la nostra preghiera, cercando di essere docili allo Spirito, che ci raccoglie intorno alle Parole di Gesù, che sono la intonazione della nostra Settimana stessa.
Mi permetto di richiamare la vostra fede, poiché siamo in un momento di preghiera, intorno al mistero del « fanciullo ».
Gesù, che parla di fanciulli, che invita ad essere fanciulli [1] è stato lui stesso in questa condizione della vita umana [2] .
Possiamo, senza esagerazione, esclamare: « Grande mistero, che si è manifestato ! Grande richiamo ! ». Perchè si è manifestato ? Perché i tempi messianici erano stati predetti e descritti come l’avvento di un bambino, nato da una fanciulla; come un fanciullo sulle cui spalle sarebbe stata posta la « Potenza »; il cui r.ome sarebbe stato « Consigliere » e tutti gli attributi che Isaia propone al capo 7,14; 9,1-6.
Mistero che si realizza. Dunque nel piano di Dio c’entra questa condizione del Figlio, che si fa fanciullo. Perchè ? Noi, con molta umiltà, dobbiamo stare attenti a rivolgere dei « perché » a Dio. Noi soprattutto, in un atteggiamento di preghiera, dobbiamo metterci in adorazione e dire a noi stessi: « se così è, se così Dio ha fatto, se così è avvenuto vuol dire che c’è una ragione ».
E non c’è semplicemente una ragione di ordine esemplare, di ordine morale. Gesù è il Figlio. Nei confronti del Padre il Figlio è colui che riceve. In un atteggiamento di accoglienza è realizzazione vera, autentica della vita di Cristo nel mistero Trinitario, nel mistero dell’lncarnazione e della Redenzione, nel mistero del compimento della salvezza nella vita cristiana.
Possiamo dire, quasi conseguentemente, che Dio guarda al fanciullo, protegge il fanciullo, particolarmente l’orfano. Se ne fa vindice [3] . Potrebbe sembrare irrazionale: prepara la sua lode sulle labbra dei fanciulli e dei lattanti [4] . Sceglie dei fanciulli: Samuele, Davide, Daniele…[5]
.Gesù— I’abbiamo appena letto—afferma: « Lasciate venire a me i bambini e non glielo impedite, perchè il regno di Dio è di quelli che sono simili a loro » [6] . « Chi riceve un fanciullo nel mio nome riceve me » [7] .
C’è una predilezione di Dio, una predilezione di Gesù Cristo. Il fanciullo è l’espressione più umana della debolezza, del bisogno, della povertà, dell’umiltà, dell’incompetenza. E’ colui che sta d’innanzi al padre in atteggiamento di attesa, di fiducia, di sicurezza
Sentiamo il cuore di Dio. Adoriamo. Entriamo nel cuore di Dio nel cuore di Gesù Cristo e concepiamo per i piccoli, per quanto è possibile alla nostra debolezza, gli stessi sentimenti che ci sono nel cuore del Padre, nel cuore di Gesù Cristo nei confronti dei piccoli.
Non so se sia un’affermazione pertinente: i piccoli nel mondo sono più numerosi di tutti i poveri messi insieme. Sono i più indifesi. Teniamo conto di quello che avviene nel mondo. In questi giorni sono stati proprio i paesi poveri ad erigersi come difensori della presenza nel mondo dei piccoli. I possidenti pensavano invece alle pianificazioni. Credo che non sia senza un significato anche cristiano.
L’insistenza di Gesù è che noi entriamo nel mistero dell’età delI’infanzia per fare nostri i sentimenti, le disposizioni, gli atteggiamenti, le caratteristiche positive dei piccoli. « Se non vi convertirete e non diventerete come dei fanciulli non entrerete nel regno dei cieli» [8] .
Durante questa settimana noi ci occuperemo di ragazzi, di preadolescenti, ma cerchiamo di prendere l’atteggiamento giusto. cerchiamo di non fare il discorso sogli altri, per gli altri. Prima di tutto cerchiamo di fare il discorso evangelico su di noi, per noi. Prima di tutto accogliamo il comando di Gesù per noi. La condizione che pone Gesù è una condizione « sine qua non »: non si può entrare nel regno dei cieli, non si può essere dei suoi, non si può essere suoi discepoli se non accogliamo il regno dei cieli come bambini.
Bambino e discepolo ad un certo punto, nel discorso di Gesù, si equivalgono [9]. Ciò che si fa per i bambini ciò che si fa per i discepoli è fatto per Lui. Egli si identifica con éntrambi, perchè ci vuole piccoli, perchè ci vuole umili. Un grande sentimento di umiltà ci deve guidare in questi giorni. Non semplicemente rispetto verso i bambini, ma un sentimento di umiltà nei confronti di Dio, nei confronti della salvezza.
Maria Santissima, che fa la grande constatazione: « Il Signore ha fatto in me cose grandi, perchè ha visto la mia pochezza, il mio nulla »[10], ci stia davanti come un modello e ci stia accanto come colei che intercede per i discepoli del suo Figlio.
ST 244 settimana 74
Rivista Diocesana, Sett.- Ottobre 1974 pag. 429-430
Atti della settimana ” La pastorale dei ragazzi” CD- 1974_SETTIMANA
[1] Mc. 10,15s; Mt. 18,4ss; Mt. 19,14 par[2] Mt. 1-2, Lc. 1-2.
[3] Es. 22,21ss; Sal. 68,6.
[4] Sal. 8,2ss. Cfr. Mt. 2,16.
[5] Cfr. ISam. 1-3; ISam. 16,1-13; Dan. 13,44-50.
[6] Mc. 10,14.
[7] Mc. 9,37.
[8] Mt. 18,3.
[9] Cfr. Mt. 10,42 e Mc. 9,41
[10] Cfr. Lc. 1,46-55