Omelia al trullo di Laureto per gli amici abituali della domenica e dei giorni feriali. Luglio – Agosto 1992
Questa domenica la chiesa, ci invita con la liturgia a prepararci alla passione Gesù, per preparare i suoi Apostoli e perché non si scandalizzassero di quello che sarebbe accaduto, dà un segno tangibile della sua divinità, e si trasforma davanti ai loro occhi, cioè, assume lo splendore del sole e la lucentezza della neve, e conversa con Mosè e con Elia, i grandi protagonisti della rivelazione dell’ antico Testamento, legati all’incontro con Dio sul monte Oreb.
L’apparizione di Dio sul monte Oreb a Mosè e ad Elia, e in genere ai profeti, ha determinato in essi e in tutti quelli che hanno creduto in Dio, un grande desiderio di vedere la sua gloria, di vedere il suo volto. Di fatti la Messa si introduce con i versetti del salmo: “io cerco il tuo volto, il tuo volto io cerco”.
Questo volto di Dio, che determina i segni della sua presenza in mezzo a noi , segna una caratteristica del cristianesimo. Dio non é soltanto colui che esiste. Dio é colui che é presente. Ed é presente nell’antico Testamento, e ne ha dato i segni, é presente soprattutto nel suo Figlio prediletto, che egli ha indicato, e che é diffuso in mezzo a noi e, che ci ha assicurato che sarà con noi fino alla consumazione dei secoli.
Dunque, noi dobbiamo credere, tenere presente , lasciare che diventi operante nella nostra vita, il Dio presente. Non solo stare, noi, alla presenza di Dio,come si dice. Ma, prima che noi siamo alla presenza di Dio, c’é il fatto inaudito, impensabile, straordinario, che Dio é presente per ciascuno di noi . E’ presente con la sua potenza, con la sua sapienza, ma soprattutto, con il suo amore e con la sua tenerezza con cui ci perdona i peccati, sopporta la nostra fragilità umana, e fa di noi delle creature, che hanno un rapporto di vita con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.
Come abbiamo già detto altre volte: del Padre che é presente e siamo figli. Del Figlio, che é presente nella sua Chiesa, in tanti modi, siamo pieni della sua vita che egli ha portato abbondante e sovrabbondante. Siamo alla presenza dello Spirito Santo che é in noi, con certezza, per i sacramenti che abbiamo ricevuto.
Dunque, camminiamo alla presenza di Dio non come se noi determinassimo, con la nostra attenzione, la sua presenza, ma perché lui ha voluto essere il Dio con noi.