Una Azione Cattolica
a servizio della diocesi
Nella molteplice attività pastorale di S. E. Mons. Carlo Ferrari, la cura da Lui prestata all’Azione Cattolica occupa un posto del tutto particolare.
Egli vuole che l’A. C. non sia soltanto una qualsiasi associazione di buone e pie persone, timorose di Dio e ossequienti ai precetti della Chiesa, ma una pattuglia di punta nello schieramento del laicato cattolico, pronta a portare il suo efficace contributo alla Gerarchia, nell’attuazione del Regno di Dio.
Non, quindi, un’associazione che si chiuda nell’egoistica preoccupazione di provvedere all’anima dei propri iscritti, ma un manipolo di entusiasti e coraggiosi, che si pongano al servizio della Chiesa, per offrirle, senza alcuna pretesa ed in umiltà di intenti, la loro libera e spontanea collaborazione.
Ecco perché si può dire che non ci sono stati problemi della vita diocesana, che non abbiano trovato nell”A C. una risonanza.
Il Catechismo parrocchiale, voluto con tenace insistenza da Monsignor Ferrari, è diventato consolante realtà, perché nelle file dell’A.C. femminile e (cosa mai prima avvenuta) maschile si sono trovate centinaia di persone, disposte a trasformarsi in maestri di catechismo.
Le stesse attività di assistenza , che tante benemerenze hanno acquistato verso le categorie dei più bisognosi, hanno trovato nell’A.C. dirigenti disinteressati, che, in certi momenti di particolare gravità, hanno voluto e saputo affrontare situazioni scabrose, per fare in modo che la carità del Vescovo fosse dovunque desiderata ed apprezzata.
Nel campo più propriamente apostolico, l’A.C. si è sforzata di attuare nel migliore dei modi le direttive del Vescovo.
Basti pensare all’Opera dei Ritiri di perseveranza per gli uomini, la quale è sorta a Monopoli alcuni anni fa, ad iniziativa dell’Unione Uomini di A.C., ed ora si è tanto affermata, che va estendendosi ad altri centri della diocesi, quali Fasano e Cisternino.
Il problema della gioventù, che rappresenta l’assillo maggiore dell’animo del nostro Vescovo, è stato affrontato dall’A. C. con efficaci iniziative, quali la inchiesta fra i giovani lavoratori, promossa l’anno scorso dalla GIAC, e le famose « Settimane dei Giovani, realizzate finora in tutti i Comuni della diocesi, anche ripetute volte.
A Monopoli, a Fasano, a Cisternino, a Polignano migliaia e migliaia di giovani di ambo i sessi si sono fermati a meditare senza musoneria, ma con gioiosa serenità, intorno ai più urgenti problemi della gioventù moderna. Diecine di oratori hanno portato il contributo della propria personale esperienza e, primo fra tutti, è stato sempre S.E. Mons. Vescovo, a illuminare, a incoraggiare, a sorreggere, a entusiasmare. Da quelle “settimane” tanti cuori insidiati dall’errore sono usciti più sereni, riconciliati con se stessi, e con la vita e, soprattutto, rappacificati con Dio.
Un altro campo in cui i laici di A. C. hanno fatto sentire il peso determinante della loro presenza è stato quello civico. Quando la lotta politica sconfina nella lotta religiosa e si mettono in discussione i principi della Fede e della Morale cristiana, i cattolici non possono rimanere inerti e si vedono costretti e gettarsi nel folto della mischia, non per difendere personali posizioni di privilegio, che non hanno mai avuto, ma per ricordare a certi immemori figli della Chiesa il dovere, da loro contratto col Battesimo, di rinunziare a Satana e ai suoi inganni, sotto qualsiasi forma essi si presentino; e, purtroppo, oggi non poche ideologie politiche sono dei veri e propri inganni di Satana.
Altro problema di cui in questi anni il Vescovo si è vivamente preoccupato, è quello delle Vocazioni ecclesiastiche. Anche in questo campo, l’A. C. ha il vanto di aver dato il maggior numero di vocazioni e di aver così corrisposto all’ansia del nostro Pastore. Sono diecine di giovani, intelligenti e forti, che hanno trovato nelle file della GIAC quel caldo ambiente di religiosità, in cui la vocazione ha potuto sbocciare rigogliosa e sicura. Sono i giovani migliori, che rinunziano alle attrattive di brillanti carriere mondane, per dedicare il loro cuore e le loro energie al servizio di Dio e delle anime. A loro va la più profonda simpatia e riconoscenza di tutto il laicato cattolico, il quale è fiero di offrire alla Chiesa i suoi figli migliori, perché ne divengano Sacerdoti e Apostoli santi.
Naturalmente per assolvere a questi compiti ed ottenere questi risultati, l’A. C., come ogni buon esercito organizzato, deve prepararsi per tempo e deve fare, come si suole dire in gergo militare, le sue esercitazioni: quelle che mirano a irrobustire gli spiriti e a rendere i cristiani meritevoli del titolo di soldati di Cristo.
Lo studio sistematico della Cultura Religiosa in tutte le associazioni, i ritiri e gli esercizi spirituali per i grandi e per i piccoli, per le donne e per gli uomini, la pratica costante dei Sacramenti, l’abituarsi a “ sentire “ con la Chiesa e ad obbedire alla sua Gerarchia: queste sono le nostre esercitazioni, questo è il metodo della nostra preparazione. A tale lavoro silenzioso, ingrato, difficile S. E. Mons. Vescovo ha dedicato il meglio delle sue energie. Sotto la Sua guida illuminata ed illuminante le nostre associazioni sono diventate delle vere scuole di vita cristiana.
Noi gliene siamo immensamente grati, perché sappiamo che il Vescovo avrebbe ben ragione di lamentarsi della nostra pigrizia e della nostra debolezza.
In occasione del Suo XXV° di Ordinazione Sacerdotale non vogliamo fargli degli inutili e vuoti auguri di convenienza. Vogliamo, piuttosto, assicurarLo che ci sforzeremo di essere meno pigri e che cercheremo di attuare meglio i Suoi chiari insegnamenti, affinché il Suo cuore di Pastore possa allietarsi nel vedere il gregge, a Lui affidato, sempre più vicino all’Ovile di Gesù Signore.
Vitantonio L’Abbate
Presidente Giunta Diocesana di A. C.
Numero unico 1960